Si ricompone, dopo un anno di “interferenza baliviano”, la coppia formata da Milo Infante e Lorena Bianchetti, per la nuova stagione de L’Italia sul 2, dal lunedì al venerdì alle 14.00 su Raidue.
La trasmissione di Rai 2 presenta numerose novità , a partire dai contenuti. Si occuperà infatti dei valori e degli stili di vita reali, con attenzione al ruolo della famiglia e all’educazione dei figli.
Nella prima parte il programma analizzerà l’attualità sociale con un talk che vedrà la partecipazione di numerosi ospiti. Nella seconda parte, invece, la trasmissione avrà una struttura fatta di racconti e approfondimenti sui temi scelti con particolare riguardo al ruolo della donna, alle nuove generazioni, alle loro attese e all’emergenza educativa. La trasmissione è firmata, quest’anno, da Roberto Milone, Vito Sidoti, Sonia Petruso, Manuela Cimmino e Michele Presutti per la regia di Barbara Silibello.
Buongiorno
In merito alla puntata di oggi relativa agli infortuni sul lavoro e sulla sicurezza in generale nei luoghi di lavoro ho trovato molta superficialità . Vi parlo da Tecnico del settore, ogni giorno mi trovo a riprendere nei cantieri operai che pur avendo in dotazione tutti i dispositivi di protezione individuale, non li utilizzano e che spesso e volentieri rimuovono le protezioni realizzate per i più disparati motivi, senza mai ripristinare le condizioni di sicurezza, non curanti del pericolo a cui si espongono ed espongono i loro colleghi.
Il sistema giuridico italiano prevede che, in caso di infortunio sia il datore di lavoro e mai il lavoratore ad avere la colpa, questo anche nel caso in cui il datore di lavoro risca a dimostrare di aver fatto di tutto per informare e formare il lavoratore ed averlo dotato di tutti i dispositivi di tutela, e sapete perchè, perchè comunque non ha verificato in loco l’attuazione delle misure di sicurezza (come se un datore di lavoro avesse il dono dell’obiquità e potersi trovare in più cantieri contemporaneamente).
Mi chiedo perchè i lavoratori dei cantieri edili abbiamo la necessità di avere in cantiere un controllo costante per l’attuazione delle procedure di sicurezza e non siano capaci nonostante la formazione di prevenire gli infortuni.
So che il mio pensiero risulta impopolare per persone non specializzate in questo settore, ma vi assicuro che la maggiorparte dei Coordinatori della Sicurezza e dei Datori di lavoro (seri ed organizzati) la pensano come me.
Forse prima di riaffrontare questo discorso in tv sarebbe necessario che uno di voi, in incognita, faccia uno stage di un mese in un cantiere edile, e solo dopo potrà trarre le corrette conclusioni sulla sicurezza.
Grazie per l’attenzione