Eccoci giunti ad una nuova puntata della rubrica Cartoni animati story.
Questo sabato il nostro viaggio parte dallo spazio per riportaci sulla Terra. Il protagonista, un mostriciattolo alieno, principe di un pianeta lontano è atterrato da noi per liberare la madre rapita. Di chi sto parlando? Naturalmente di Chobin.
Nato dalla matita d Norio Yakazawa e sceneggiato da Hiroshi Kaneko, Sun-ichi Yukimuro e Yoshiaki Yoshida, la serie di 26 episodi vede la luce nel 1974 in Giappone, ma giunge a noi soltanto nel 1982.
Il cartone animato, puntata dopo puntata (24 minuti l’una), racconta la storia e la maturazione di Chobin, una palla diShun pelo a forma di fagiolo, senza busto, senza gambe, con due occhi grandi e le gambe attaccate al visetto, sovrastato da un ciuffetto sulla testa, che come detto giunge sulla terra per salvare la mamma, armato solo di un braccialetto chiamato goccia di stella, che lo protegge da ogni insidia e lo mette in comunicazione con la rapita.
Ad aiutare l’alieno nella sua missione, un gruppo ben assortito di esseri umani, capeggiati da Rori e il nonno astronomo, e animali: la farfallina Kyrashòn, la ranocchia Accavé e il girino Gra-Gra, l’orso Kumandon e il coniglietto Rapidàn.
Il suo rivale, il malvagio Brunga ha come scagnozzi mostri simili a pipistrelli robot, pronti a tutto per sabotare il nostro eroe e rubargli il prezioso gioiello.
Cosa ricordare di Chobin? Sicuramente il suo continuo lamento, di piccolo alieno dispettoso, che invoca la mamma, ma anche la crescita dello stesso, che affrontando le sue paure, si trasformerà da brutto esserino a principe bellissimo con tanto di ali (una rivisitazione del brutto anatroccolo che si trasforma in cigno?); la canzone cantata da Il mago, La fata e la Zucca Bacata, ma anche la versione rifatta dei Gem Boy; l’amore della farfallina per il nostro eroe.
Concludendo: il cartone animato è molto simpatico e interessante, soprattutto per il pubblico più giovane. Gustatevi la sigla!