Barbara d’Urso è un genio del male. Quando si tratta di difendere con le unghie e con i denti la propria credibilità giornalistica – la Bislacca non è una giornalista ma è comunque sotto l’egida di Videonews – è imbattibile. Ultimo in ordine di tempo, l’episodio relativo al disoccupato che a Domenica Live avrebbe trovato lavoro grazie ala telefonata di un imprenditore.Stamattina, è emerso che la telefonata dell’imprenditore a Domenica Live era concordata con la trasmissione Videonews. Ecco cosa ha detto il signore al Corriere del Veneto:
Una troupe di Canale 5 insieme a Massimo è venuta a trovarmi in azienda mercoledì scorso – conferma l’imprenditore -, noi avevano bisogno di manovalanza e allora ho pensato “perché no?”. Ho anche deciso di estendere il contratto iniziale da uno a tre mesi per dare fiducia a quest’uomo». Non solo. La generosità dell’imprenditore padovano si è anche spinta oltre, anticipando al suo neoassunto i soldi di una bolletta scaduta che, se non pagata, avrebbe lasciato lui e la sua famiglia al freddo.
Anche il disoccupato, tale Massimo Amistà, ha confermato la versione del suo neodatore di lavoro:
“Sono entrato in contatto casualmente con Canale 5, ho raccontato la mia storia e poi loro mi sono venuti a prendere a casa e mi hanno portato in giro per negozi e aziende della zona alla ricerca di lavoro. Dopo due ore avevo trovato questo impiego“.
Per carità, almeno quest’uomo ha trovato realmente lavoro, ma a perplimere è stato il contorno, ovvero far passare quella telefonata come una provvidenzialità. Da qui la remuntada – chiedo scusa al Barcellona per il prestito linguistico – di Barbara d’Urso, che ha chiarito la questione in maniera francamente imprevedibile, più o meno con queste parole:
“La nostra ottima giornalista si è occupata di verificare che questa persona fosse disoccupata, e naturalmente che avesse la fedina penale pulita. Sono andati in giro per tutto il pomeriggio a cercare lavoro, quando hanno trovato l’imprenditore di una falegnameria che cercava un apprendista, insomma una persona più giovane. Fortunatamente, il figlio, un altro imprenditore, ha capito la situazione e lo ha assunto, ma noi non abbiamo voluto dire nulla alla moglie per farle una sorpresa“.
Una controffensiva inappuntabile: la Bislacca ha ribaltato l’accusa sostenendo la necessità di effettuare una carrambata (per usare il termine usato da Paolo Liguori al termine della provvidenziale telefonata) alla moglie, che a dirla tutta guardando il filmato non sembrava chissà quanto sorpresa, al massimo emozionata. Ma non è il caso di continuare la filippica, almeno il disoccupato con prole a carico è stato effettivamente aiutato.
Quello che invece mi va decisamente meno giù è la continua rivergination della Bislacca (uscita incredibilmente senza un graffio dall’attacco della blogosfera) ogniqualvolta si profila all’orizzonte il sapore di bufala,
“Non c’è stata nessuna trasmissione taroccata, nessun bluff. Non abbiamo architettato sceneggiate, abbiamo aiutato una persona a trovare lavoro. Noi non facciamo tarocchi, agiamo con il cuore”.
E a darle manforte arrivano i giornali che strappa per noi, col cuore: “Come potete vedere, i giornali hanno rettificato, almeno i quotidiani seri”. E tra i quotidiani seri compariva Libero, che curiosamente ha raccolto la smentita di Maria Carmela a tempo di record. Lungi da me pensare a male, ma stavolta ha giocato molto un’affinità ideologica che sfugge al telespettatore poco frequentatore delle edicole. Libero non ha mai rivolto i suoi strali a un ex premier in particolare, il pubblico da stadio di Carmelita non ha mai inveito contro un ex premier in particolare. Stavolta il gioco di squadra ha funzionato. Ma sia chiaro, io credo alle coincidenze.