Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.
Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.
Ieri sera accade quello che noi, da un paio di sabati, ci aspettavamo: sorpasso di Antonella Clerici e il suo Ti lascio una canzone, su Rai1, 30,40% (5 milioni 634 mila telespettatori) sul programma di Canale5 La Corrida condotta da Gerry Scotti, 23,55% (4 milioni 885 mile telespettatori). Ora, sarà difficile per la Rai, che ha già prolungato di una puntata il programma, farlo finire, anche se si sa già che una nuova edizione sarà fatta nella primavera del 2009. Per il resto, si conferma terza rete più seguita in prima serata Italia1 con The Mask 2. Così così Ulisse su Rai3 e Senza Traccia su Rai2. Non pervenuti, anche stavolta, i risultati di Rete4.
Vediamo insieme I risultati di ieri:
Prima serata
30,40% (5 milioni 634 mila telespettatori) | Ti lascio una canzone | |
23,55% (4 milioni 885 mile telespettatori) | La Corrida | |
11,97% (2 milioni 361 mila telespettatori) | The Mask 2 | |
10,03% (2 milioni 273 mila telespettatori) | Senza traccia Ep.2 (replica) | |
9,80% (2 milioni 132 mila telespettatori) | Ulisse il piacere della scoperta | |
8,52% (1 milione 934 mila telespettatori) | Senza traccia Ep.1 (replica) | |
? | Rischio totale |
Altro: Affari Tuoi con i suoi 5 milioni 329 mila telespettatori e il 23,94% di share batte per pubblico Striscia la notizia 5 milioni 23 mila telespettatori (26,38% di share). Nel pomeriggio bene verissimo che viene seguito, seppur in calo, da 2 milioni e 40 mila telespettatori (25,56% di share) nella prima parte e 1 milione 979 mila telespettatori (25,77% di share) nella seconda.
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tutti lo avevano intuito…complimenti!
perde la corrida? chi? il toro o il torero?
Bene!, numeri a parte mi sembra che sia stato creato un circo etinerante come è successo per i veterani della canzone Italiana del calibro di Celentano, Morandi, Mina, Rita Pavone, ecc… (Diego, se vai a veder gli archivi della RAI troverai quello di cui parlo).Un prodotto ben confezionato che, oltre a far crescere i diretti interessati come artisti (e questi ragazzi sono davvero talentuosi e dotati di belle corde vocali), ma che rimpingueranno oltre ogni loro aspettativa archivi e casse. C’è solo da sperare che non li trattino da prodotto meramente commerciale e basta (oggi i talent scuot pensano più alla “tenda centrale” che al gruppo di scout…) e dopo averli sfruttati ben bene li lascino di colpo in balia delle tempeste. Il rischio è che accelerando i tempi di successo che questi ragazzi hanno di sicuro, può capitare che qualche corda vocale si rovini prima del tempo…incrociamo le dita e…
Speriamo bene per questi ragazzi. Secondo te, ma la domanda è aperta a tutti i lettori, perché La Corrida ha perso?
tenterò di darti una risposta, non ho mai visto una puntata completa della corrida da dopo Corrado. tu fai parte di un team di lavoro, ma chi è a casa come fa a valutare le differenze sensibili per una “vincita” o “perdita” nella competizione mediatica? o si hanno più televisori e si riesce a seguire più programmi contemporaneamente, oppure ognuno segue quello che è più vicino alla sua cultura e/o formazione personale; nonncredo si possa dare una valutazione concreta al gusto personale. quello che ho notato (almeno nelle puntate che ho intravisto) è che anche la corrida ha perso il suo intento iniziale: Dilettanti Allo Sbaraglio; in quei momenti ho visto alcuni “professionisti” che, in quell’occasione, tentavano di farsi notare in una vetrina che milioni di persone (quindi possibili talent scout) guardavano. ritengo possibile che questo tipo di “inquinamento” non dilettantistico abbia distorto il divertimento (e/o il riconoscersi nell’esecutore) del pubblico. il mio ricordo della corida è un vero divertimeno e partecipazione da parte di tutti, orchestrali compresi. Oggi si trovano trasmissioni che reggono quasi solamente per il conduttore beniamino del pubblico.
Sagge parole Sek. Prova a guardare Fifty – Fifty e avrai la conferma di quello che hai detto sul conduttore che regge la trasmissione.
Sui dati Auditel sono scettico anch’io, ma l’italiano sceglie non solo il programma, ma anche la rete e il presentatore.
Guardati i dati Auditel di Dr.House: la prima puntata della quarta serie vince la serata. Oggi non solo non vince, ma a causa della programmazione di una puntata in replica prima di quella in prima visione ha perso oltre 1 milione e mezzo di pubblico.
Ciao!
non so dove postare questa osservazione, quindi te la infilo qua. cominciano a farsi strada alcune reti minori (consorziate tra loro) che offrono programmi culturali e talk show di sicuro interesse (vedi Teletutto BresciaTelenord). Un logo che compare durante le trasmissioni è 2000 (non conosco la distribuzione); so solo che dalle prime ore del mattino fino a notte inoltrata, trasmettono programmi solamente culturali (documentari molto ben fatti, ma non di grosse distribuzioni tipo National Geografic, altre…), e per tutta la durata dei documentari (ne trasmettono più di uno in successione) NON viene MAI trasmessa pubblicità di alcunchè tipo, vengono raramente separati uno dall’altro con spot dell’Unicef a contenuto sociale e storico sulle etnie varie riguardanti bambini o popolazioni a rischio estinzione. Quindi ti sto parlando di almeno 14 ore di cultura pura e semplice. I talk show sono condotti da moderatori che FANNO i moderatori, e che quasi fissano un tempo massimo di interveto personale, a rotazione e imparziali. Partecipano persone che hanno una specializzazione (magari decennale esperienza nel settore, ma non laureati), appassionati scelti (non il primo pirla che da fiato alla bocca) e un pubblico che pone domande concrete a cui sentono risposte concrete e non fuorvianti. Situazioni di questo tipo metterebbero in imbarazzo i vari Mentana o Santoro ecc. Qua, invece, pare detti legge l’informazione diretta senza vie traverse o trasversali. Nelle reti ormai nazionali e internazionali devono comparire solamente chi vanta un pedigree di tutto rispetto oppure le Vanna Marchi del caso, ma mai concretezza. Le lasceranno in vita queste reti pioniere in questi “Tempi Moderni”?
scusa, dimenticavo, la pubblicità esiste anche qua, ma viene mandata solamente in determinati orari (magari uno sponsor patrocina una intera serie di documenti) e la fanno per 30 minuti, ma almeno la si accetta e tollera proprio perchè non interrompe un filo conduttore. Capita anche che la gente affianchi alcuni prodotti proprio perchè (forse) hanno capito lo sforzo e il rischio che queste case produttrici affrontano, quindi le sostengono con più piacere di altre…
Stai parlaando ad un bresciano… quindi so di cosa parli 🙂
Il problema e che vogliono farci credere che non ci sono idee, ma le idee ci sono eccome!
Ciao.
P.S. Dai un’occhiata agli ascolti TV di oggi, che ci sono numerose riflessioni da fare.