Torna, stavolta su Rai 2, Scommettiamo Che…?, in vesti rinnovate che vanno a coprire lo stesso corpo, gestite con entusiasmo da Alessandro Cecchi Paone e Matilde Brandi, in una nuova edizione che promette addirittura alcune novità rispetto alle passate edizioni.
Novità si fa per dire, la salsa è sempre più o meno la stessa, anche se si cerca di evitare quelli che sono stati alcuni degli errori del passato. Considerato che il nucleo della trasmissione è rimasto costante, mi sono chiesto quale sia stato il motivo dei problemi occorsi durante l’edizione condotta da Marco Columbro e Lorella Cuccarini.
Forse un effetto di “correlazione illusoria” potrebbe portarci a considerare i due conduttori come i diretti responsabili dello sfacelo, ma credo che debbano essere ricercate, alle basi dell’insuccesso, cause più subdole e sottili, per quanto i due personaggi ci abbiano decisamente messo del loro.
Parlare di scommettiamo che è come parlare di un vecchio compagnio di classe, e badate bene, non ho detto “amico”. Personalmente qualche volta l’ho seguito in passato, ma ha sempre rappresentato per me una sorta di sottofondo televisivo rispetto ad altre cose ben più stimolanti.
Le scommesse come al solito sfiorano l’improponibile: venire proiettato nella stratosfera grazie a degli adeguati propulsori da astronauti (saranno a norma?), o radunare un gregge in puro stile pifferaio magico, attraverso l’ausilio di soavi musiche suonate con la tromba.
Se tracciamo il grafico del successo delle passate edizioni vediamo una discreta variabilità; Le prime sei edizioni sono legate ai nomi di Fabrizio Frizzi e di Milly Carlucci, fina all’anno 1995, e fin qui tutto più o meno regolare.
Il tracollo si ha nel drammatico 2003, con la parentesi Columbro/Cuccarini: nonostante un discreto affiatamento il programma non decolla, e con lui rimangono a terra pure gli ascolti.
Adesso siamo giunti alla maturità, e tra una cosa e un’altra dagli errori si impara. Tuttavia il nocciolo, come ho detto, è quello, e non vedo come, realmente, possa trattarsi di un’evoluzione.
Un conduttore, Alessandro Cecchi Paone, di tutto rispetto, che tuttavia non riesce secondo me a bucare il nostro schermo al fine di farci sentire l’odore di scenografia resa folle dalle folli intenzioni degli “scommettitori”.
Gli ospiti partecipano in modo divertito ai momenti più surreali, anche se a volte ci si chiede chi, realmente, non si trovi fuori luogo all’interno di quel lussuoso studio, o quanto meno non si percepisca in tal modo.
Realizzato da Michele Guardì, Giovanna Flora, Tonino Quinti, per la sceneggiatura di Mimma Aliffi, Scommettiamo che…? rappresenta comunque un gradito ritorno per molte persone, specialmente per gli amanti dell’osservazione di questo tipo di fenomeni.