Hollywood torna a pescare nel vastissimo mondo dei videogiochi e dopo Final Fantasy, Doom, Silent Hill, Resident Evil e Tomb Rider, solo per citarne alcuni, è uscito nei cinema italiani il film diretto da Xavier Gens, Hitman – L’assassino.
Il film narra, in breve, di un agente pelato e con il codice a barre tatuato sul cranio, l’agente 47, che per tutta la storia, che dura tre mesi e che viene riassunta più o meno in 90 minuti, deve fuggire dai suoi colleghi e dal governo russo dopo essere stato incastrato alla fine di una delle sue missioni da killer. Come se non bastassero i nemici, c’è pure l’Interpool che lo cerca.
Il regista, Xavier Gens, alla sua prima vera opera importante, almeno a livello commerciale, non ha avuto grandi problemi a trasporre la saga del videogiochi di Hitman in pellicola cinematografica, affidandosi alle ambientazioni e alla colonna sonora del gioco (l’Ave Maria di Schubert), alla facile caratterizzazione dei personaggi e al genere d’azione preponderante in tutta la durata del film.