Tv generalista: a corto d’idee, in nome del profitto

La crisi della tv generalista, è sotto gli occhi di tutti, programmi che una volta avrebbero richiamato di fronte al piccolo schermo milioni di persone come il recente Festival di Sanremo, si sono dovute accontentare di percentuali ben al di sotto della media.

La televisione ordinaria, come la chiamiamo noi, è stretta dalle logiche di mercato, che le impongono di proporre trasmissioni gradite al pubblico per tenere alti i consensi; se da un lato seguiamo una programmazione che di anno in anno rimane sempre la stessa, per paura di eventuali catastrofici flop, allo stesso tempo nasce l’esigenza di sperimentare per dare nuova linfa vitale a dei palinsesti che i telespettatori mostrano di apprezzare sempre meno.

In più c’è da segnalare la fuga costante del pubblico giovane, da un offerta televisiva che non sente più sua, preferendo fonti alternative come internet o il digitale.

Simona Ventura nel 2009 torna su Rai1… un altro flop?

Simona Ventura rivela di progettare il suo ritorno a Rai1, che consisterà nella conduzione di un programma, a suo dire, bello e originale.

Inoltre, nell’intervista rilasciata al settimanale TU aggiunge:

Ho sempre sperimentato nuove avventure. Se avessi fatto per dieci anni lo stesso programma avrei rischiato di meno. Ma avrei senz’altro raccolto anche meno soddisfazioni.

(Forse non si ricorda che da 7 anni conduce Quelli che il calcio, il suo programma più seguito e che da 5 conduce L’isola dei Famosi e come lei stessa ricorda nell’intervista ricondurrà il prossimo autunno. E fortuna che ha sempre sperimentato)

Dopo aver letto le dichiarazioni di Simona (che io ammiro sin dai tempi della collaborazione con la Gialappa’s, ma che mi sembra un pò fuori luogo quando dice certe cose), ricordiamoci come andarono i suoi precendeti su Rai1:

Vincent: l’ennesima serie investigativa

Vincent Gallagher è un poliziotto, ora in pensione, che gestisce una società investigativa. La sua vita non è delle migliori: sovrappeso, dedizione totale al lavoro, moglie che lo abbandona per un altro, vari malanni, eppure lui, noncurante dei problemi che ha, accetta sempre nuovi casi da risolvere e casualmente tutti ricordano a tratti la sua esistenza.

I casi, che affronta Vincent, creata nel 2005 dalla Granada Television e trasmessa la prima volta in Inghilterra sul canale ITV, spaziano dall’adulterio del primo episodio (quello che ho guardato per voi) agli omicidi, da indagini circa possibile denaro sporco a semplici pedinamenti.

La serie, appare sin dall’inizio molto ben curata, ma altrettanto lenta nei modi e soft nelle musiche. Lo stile inglese (Wire in the Blood, che io preferisco mille volte), non si fa aspettare: molte parole, poca azione, tutto ovattato e riflessivo.

Ascolti Tv: Domenica 16 Marzo – Vince Dr. House. F1 oltre il 63% di share

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri vince, giornata e serata, la puntata in prima visione di Dr. House che vien vista da 5 milioni 664 mila telespettatori. Bene Report, insoddisfacente Canta e Vinci di Amadeus (cancellato o confermato?). Per Il commissario Montalbano, il pubblico è quello degli affezionati e niente più. Lo share più alto lo registra il gran premio d’Australia, all’alba, che supera il 63% (63,36%). Lasciatemi concludere sottolineando che continua il fastidioso vizio delle repliche domenicali sulle due reti ammiraglie. Quando la smetteranno? Non pervenuto Rete4.

Il Blob dei blog: la settimana del teledipendente modello

Mi sono appena alzato, sono le 6 del mattino. In realtà non sono mai andato a dormire per guardarmi la televisione. La mia passione è la televisione, la guardo 7 giorni su 7 e dormo poche ore, solitamente finita la seconda serata per recuperare le energie.

Chi sono io? L’italiano medio, quello che guarda tutti i programmi più visti, che conosce fondamentalmente solo Canale 5 e Italia 1 e che ancora non ha un decoder e nemmeno la parabola. Lo ammetto: sono teledipendente e ora vi racconto la mia settimana tipo.

Iniziamo dagli appuntamenti abituali, quelli che quotidianamente seguo: il mattino mi sveglio presto, se ho dormito, per guardarmi Unomattina. So che su Canale5 ora c’è un nuovo programma con la D’Urso (lo so perché faccio zapping quando ci sono le edizioni del Tg1 o le pubblicità), ma è da anni che lo trasmettono e ormai ci sono affezionato (grande Luca Giurato). Di seguito guardo Occhio alla spesa, per non farmi fregare quando mando qualcuno a fare le compere al posto mio (io devo stare davanti alla tv), anche se poi mi perdo l’inizio di Forum. Prima era tutto più facile perché preferivo La prova del cuoco, ma adesso che hanno cominiciato a ritrasmettere Forum (che qualche maligno dice che non è mai stato sospeso, ma solo trasferito su Rete4), non posso rinunciarci. Lo vedevo da quando ero piccolo.

Il Senso della Vita

Ci sono cose grosse in ballo, domande di una certa importanza. La mia settimana si chiude solitamente in “fade out”, e la serata della domenica scivola stancamente in bocca al vorace lunedi mattina, senza troppi pensieri.

Il Senso della Vita, condotto dall’intramontabile Paolo Bonolis ci offre delle storie in seconda serata, che sono storie da seconda serata.

Nel 1959 Giò Stajano, artista, giornalista e scrittore dichiara, per primo in Italia, di essere omosessuale. Scrive un libro intitolato Roma Capovolta alla ricerca interiore di ribellione e di protesta contro l’oscurantismo, e alla ricerca esteriore di scandalo e di successo.

Recensione: Mimzy il segreto dell’Universo

Mimzy il segreto dell’universo è un film, che ha almeno tre livelli narrativi distinti. La somma di tutti loro dà al film la sufficienza, ma prendendole separatamente, le storie sono o già viste, o esasperate. Analizziamo le tre possibili trame una ad una.
Per un pubblico di bambini: Emma (Rhiannon Leigh Wryne) e Noah Wilder (Chris O’Neil) sono due fratelli, la prima secchiona, il secondo appassionato di videogiochi. Durante le vacanze di pasqua, vanno con la mamma nella loro casa al lago e trovano dei giocattoli. Quelli, che per l’occhio di un adulto potrebbero sembrare cose insignificanti, per i bambini sono in realtà degli oggetti speciali. Emma trova pure un coniglietto di pezza, Mimzy, con il quale comunica, che le darà una missione da compiere per salvare il mondo.
Per un pubblico adulto: Jo(Joely Richardson) e David (Timothy Hutton) sono i genitori di due figli, Emma e Noah, che sembra non vogliano mai ascoltarli, preferendo stare ore e ore a giocare con i videogiochi o a guardare la televisione. I due giovani genitori, quando scoprono la trasformazione dei figli in geni, senza alcun motivo palese (si scoprirà in seguito che la causa scatenante è un coniglietto di pezza, che è stato progettato nel futuro per ritrovare i valori che salvino l’umanità), decidono di scoprire la verità affidandosi alla scienza e alla filosofia. La soluzione è però davanti a loro: basta che ascoltino i bambini.

Parla con me, il talk show di Serena Dandini

Dopo aver parlato del Late Night Show with David Letterman, non potevamo certo trascurare un programma che forse più di tutti si avvicina come caratteristiche a quello d’oltre oceano, ovvero Parla con me, in onda ogni domenica sera su Raitre a partire dalle 23.30 circa.

Nella trasmissione condotta da Serena Dandini, si fondono quegli elementi che hanno reso celebre il contenitore della Cbs: attorno al talk show con protagonisti del mondo dello spettacolo ma anche dell’editoria e quant’altro, orbita la fase d’intrattenimento puro affidata a personaggi di un certo spessore, di cui andremo adesso a parlare.

Come recita il sito web:” Parla con me fa parte del Nucleo Produttivo Satira di Raitre che ha dato vita a programmi come Bra (Braccia rubate all’agricoltura), Il caso Scafroglia di Corrado Guzzanti, Non c’è problema di Antonio Albanese, la Superstoria e Riot di Sabina Guzzanti “. Tutti programmi di cui la nostra televisione, sempre più parca di prodotti satirici, avrebbe bisogno.

Alda D’Eusanio: 300000 Euro per non fare nulla

Dove finiscono i soldi del canone? Provate a chiederlo ad Alda D’Eusanio.

In un’intervista (fonte Ansa) Alda avrebbe detto:

Per quattro anni non sono stata utilizzata dalla Rai. Il mio stipendio? 300 mila euro l’anno, per non fare nulla. Sono stati anni interminabili e umilianti.

Alda, che conduce attualmente Ricomincio da qui, ogni pomeriggio su Rai2 alle 15.50 (90 minuti di strazio, ma è solo il mio giudizio personale) ha aggiunto:

Il mio contratto scade a giugno e sono quella con la retribuzione più bassa, ma va bene così, non sono invidiosa e mi accontento di quello che riesco a ottenere con le mie forze.

Ascolti Tv: Sabato 15 Marzo – Vince la Corrida. Male il Trio su Rai1

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri vince giornata e serata La Corrida, che viene seguita da quasi sei milioni e mezzo di spettatori. Male, e lo dico con dispiacere, il Trio su Rai1 che non arriva nemmeno a quattro milioni di spettatori. Striscia la notizia, come ogni sabato fa ascolti più normali (5 milioni 738 mila telespettatori), lasciando alcune perplessità in chi, come me, deve valutare i dati auditel (possibile che ogni sabato Striscia cali di 2 milioni di spettatori? Non è che le famiglie selezionate dall’auditel, il sabato sera vanno sempre a mangiare la pizza e influenzano il risultato?). Anche oggi non è pervenuto, dal comunicato stampa Mediaset, il risultato di Rete4.

Beverly Hills 90210: in arrivo un nuovo spin-off

Li avete riconosciuti in foto? Sono i protagonisti di Beverly Hills 90210 in uno dei loro ultimi incontri. Loro, però, potrebbero essere solo uno specchietto per le allodole per i fans di tutto il mondo. Andiamo con ordine.

Ciò di cui vi parlo è una notizia che avrei preferito approfondire più accuratamente per essere esaustivo nei vostri confronti, ma ahimé, da quando è uscita ad oggi non ci sono conferme. Di cosa parlo? Di un possibile secondo spin-off (il primo è Melrose Place) della storica ed inimitabile serie di Beverly Hills 90210.

Il timore di tutti i fans delle dieci stagioni di Beverly hills è ovviamente, che la trovata sia soltanto di tipo commerciale e che il prodotto, data l’assenza molto probabile dei protagonisti originali (a meno che non vengano inseriti come genitori: se così fosse dove finirebbe l’idea di serie per teenager?) e l’assenza, per ora, del creatore Darren Star (ricordo che Aaron Spelling è morto due anni fa), risulti un corpo totalmente estraneo con l’originale.

Psicotivu: Homer Simpson – Ciambelleterapia

Il paziente ha la pelle color giallo acceso, quasi monocromatico; e dire che ne ho viste tante, ma mai come questa. Comincio a farmi un’idea di una eventuale patologia organica, nel frattempo lo faccio accomodare. Ha una curiosa aria da “assenza di pensiero”, tipo post-lobotomia.

Ci guardiamo fissi negli occhi per pochi secondi che sembrano eterni, poi mi accingo a prendere una penna in un cassetto della mia scrivania mentre gli spiego che mi occupo di psicoterapia, e lui si ritira spaventato, come se lo avessi minacciato. Mi dice che ha paura che tiri fuori la “psicoterapia”, e che con la stessa lo percuota.

Lo tranquillizzo, gli spiego che non è un’arma, e mi sento un pò confuso, come timoroso di ricevere per contagio parte della confusione mentale del mio paziente.

Recensione: 10000 A.C. – probabilmente su un altro pianeta!

Roland Emmerich, dopo i successi di The day after Tomorrow e Il patriota, questa volta ha proprio fatto fiasco: 10000 A.C., è un film senza senso, che infrange tutte le regole storiche, racconta una vicenda che non ha nulla di speciale, tranne gli effetti, usati come sostegno ad una sceneggiatura zoppicante, e che delude tutte le aspettative, con il suo fare lento e citazionista.
D’Leh (Steven Strait) sin da piccolo ha trovato l’anima gemella in Evolet (Camilla Belle), a cui giura amore eterno e di non lasciarla mai andare via senza di lui, cosa che il più delle volte gli riesce difficile. Infatti un giorno, dopo aver ammazzato un mammut e aver avuto in mano proprio la bella ragazza, la perde a causa di un gruppo di guerrieri a cavallo, che la rapiscono insieme a metà del villaggio.
D’Leh, pur di rispettare il giuramento fattole, camminerà in mezzo a tempeste di neve e a deserti di sabbia, lotterà con tigri dai denti a sciabola e uccelli preistorici e convincerà, solo con il suo passare, altre popolazioni ad unirsi alla sua battaglia, per sconfiggere gli invasori. Alla fine si troverà di fronte ad un Dio in terra e dovrà dar prova a tutti di essere l’eletto (ci metterà meno di un minuto), colui che può liberare i popoli.

David Letterman, il re dei talk show americani

Dissacrante, divertente, imprevedibile! E’ lo show di David Letterman il Late Night Show, in onda sulla Cbs negli Stati Uniti alle 23.35 dal lunedì al venerdì e trasmesso in diretta “differita” dal canale satellitare Raisat Extra, ogni giorno alle 13.30 e 19.30 e dal lunedì al venerdi alle 24.30, sottotitolato in italiano.

La trasmissione esiste da più di 25 anni, prima trasmessa dall’emittente Nbc nel 1982 con il titolo Late Night with David Letterman, poi nel 1993 avviene il passaggio sulla Cbs dove assume l’attuale titolo e caratteristiche: un pò talk show, un pò gioco a quiz, con quel pizzico di nazionalpopolare tanto caro alla tv nostrana. Una miscela esplosiva che non mancò d’essere notata da Daniele Luttazzi, che si ispirò proprio allo show di Letterman per il suo Satyricon.

Per gli amanti delle produzioni americane, il programma è un imperdibile appuntamento che consente d’essere informati anche sui fatti d’attualità della Grande Mela e degli Stati Uniti genere, autentico pane quotidiano del presentatore, che con la sua satira graffiante ama sottolineare nel monologo iniziale i difetti di questo o quel personaggio, puntando il dito anche sui politici per cui non dimostra alcuna remora. Fra i suoi preferiti del momento Eliot Spitzer, l’ormai ex Governatore dello stato di New York, dimessosi per uno scandalo a luci rosse.