Recensione: Gone baby gone

Patrick Kenzie (Casey Affleck) e Angie Gennaro (Michelle Monaghan) sono due investigatori di Boston, che vengono contattati dai McCready, una famiglia abbastanza povera, con trascorsi di alcool e droga, perché la nipotina Amanda, di quattro anni, è stata rapita (o per lo meno così pensa la polizia) e c’è bisogno di qualcuno che conosca luoghi e persone del posto, per sostenere le forze dell’ordine, che brancolano nel buio.
La coppia si mette subito in azione per scoprire la verità sulla scomparsa della giovane bambina, affiancando il detective Remy Bressant (Ed Harris) e il capitano della polizia Jack Doyle (Morgan Freeman), ma più le indagini proseguono, più capiscono che tutti, dalla madre tossicomane ad alcuni agenti di polizia, mentono. Per questo, anche quando nella prima parte della seconda metà del film, il caso sembra risolto, Patrick Kenzie non si accontenta di credere a ciò che vede e continua ad indagare, scoprendo segreti, che non devono venire a galla.
Con Gone Baby Gone, Ben Affleck passa dall’altra parte della barricata e dirige un thriller crudo, ricco di colpi di scena (che alla lunga diventano consuetudine e perdono mordente), togliendo la classica patinatura hollywoodiana, per calarsi nella realtà del quartiere povero di Dorchester, a Boston.

Ascolti tv: Mercoledì 9 Aprile – L’Eredità vince su Striscia la notizia

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri vince la giornata L’Eredità su Rai1 con il 31,24% di share e 6 milioni 621 mila telespettatori, Striscia la notizia ottiene solo il 26,93% di share e 6 milioni 726 mila telespettatori, Matrix, in seconda serata, totalizza un buon 14,91% di share e 816 mila telespettatori mentre la Rai con Porta a porta ha ottenuto il 23,77% di share e 1 milione 836 mila telespettatori.

Otto e mezzo – Approfondiamo

Otto e mezzo rappresenta un’ora di approfondimento politico e culturale che La7 ci propone all’omonima ora, le 20:30. con replica alle 01:15. Il format storico della trasmissione non è cambiato, laddove la conduzione è affidata a Ritanna Armeni e Lanfranco Pace.

I due giornalisti ci offrono una conduzione a mio avviso più efficace quelle precedenti, con particolare riferimento ovviamente a qulla condotta da Giuliano Ferrara, fortemente intrisa delle idee stesse del conduttore, portando lo spettatore a un senso di ridondanza.

Otto e mezzo è sempre stata caratterizzata da un certo interesse verso le questioni “calde”, alla ricerca di approfondimenti relativi ad argomenti di primissima attualità e di una certa importanza per rispetto al mondo politico-culturale del momento.

Le vite degli altri:biografie celebri su La7

Ispirandosi al titolo di una nota pellicola, da qualche giorno e per 12 settimane (60 puntate) è in onda su La7 il programma Le vite degli altri. Ogni mattina alle 11.30, la giornalista Tiziana Panella con trascorsi in Rai a Chi l’ha visto?, I fatti vostri, Il raggio verde, si occupa della biografia di un noto personaggio del passato o d’attualità, coinvolgendo un ospite in studio competente in materia.

In circa un’ora con l’ausilio di contributi filmati, in uno stile giornalistico piacevole e da salotto, vengono analizzati i vari aspetti della personalità del protagonista del giorno e i fatti storici che lo hanno visto coinvolto.

Un programma istruttivo e d’approfondimento, del quale abbiamo già imparato ad apprezzare il lato didattico, utile a tutte le persone interessate alla conoscenza di figure di primo piano in campo artistico e politico come Sean Penn, il Principe Carlo d’Inghilterra, Jacqueline Kennedy , Sharon Tate, i Beatles e Andy Warhol.

Recensione: Juno

Juno (Ellen Page) è una teenager, amante di musica Rock anni settanta/ottanta e della sua chitarra, che un giorno decide di fare il grande passo con il suo fidanzatino Bleeker (Michael Cera) e perdere la sua verginità. Purtroppo per la piccola sedicenne dalla battuta pronta e una insospettabile maturità, al primo rapporto rimane incinta.
Decisa ad abortire, cambia idea e decide di concepire il bimbo per darlo in adozione a qualche persona che lo desidera realmente (come “una donna con l’ovaia fottuta o una coppia di lesbiche”) e magari essere fatta santa per la sua generosità. Con l’aiuto della sua amica Leah (Olivia Thirlby) e l’appoggio degli sbigottiti genitori, il padre manutentore di caldaie Mac (J.K. Simmons), e la matrigna Bren (Allison Janney) estetista, Juno cerca di concepire il figlio con tutte le attenzioni del caso per darlo ad una coppia ricca e felice (Mark e Vanessa Loring, che non si riveleranno così uniti) e tornare a vivere la sua adolescenza.
Juno, il film diretto dal trentenne regista canadese, Jason Reitman, conosciuto per Thank You For Smoking e già candidato agli Oscar per la miglior regia nonostante la sua giovane età, è un film crudo su una sempre più presente realtà, quella delle teenager incinta.

Recensione: Next

Cris Johnson (un bravissimo e imparruccato Nicolas Cage), alias Frank Cadillac, è un mago quarantenne di Las Vegas, che per arrotondare ruba macchine (che porta a Irv, interpretato da Peter Falk, anche in questo film maniaco di sigarette come il Tenente Colombo) e gioca al casinò vincendo sempre piccole quantità di denaro, che gli bastano per vivere bene senza dare troppo nell’occhio.
Cris è speciale, perché sin da piccolo ha un dono: riesce a vedere nel suo futuro prossimo (al massimo per due minuti), sapendo così, in anticipo, come comportarsi. Non solo: quando dorme sogna sempre una ragazza che non conosce, Liz Cooper (Jessica Biel) con cui si sente incredibilmente legato.
Un giorno, finalmente riesce a trovarla e a conquistarla, ma la sua felicità è interrotta dall’arrivo dell’agente governativo Callie Ferris (Julianne Moore), che lo sta ricercando per poter contrastare un gruppo di terroristi, che hanno in mente di far saltare una bomba nucleare a Los Angeles.

L’inchiesta: da dove arrivano i nuovi conduttori

L’inchiesta riprende l’argomento conduzione e, dopo avervi fatto una breve panoramica delle origini delle nuove conduttrici televisive settimana scorsa, oggi si dedica al mondo maschile e vi racconta da quale bacino le nostre reti pescano i conduttori dell’ultima generazione.

Abbiamo già accennato in precedenza, che gli attuali grandi nomi della televisione italiana (non ci riferiamo ai padri della televisione Mike Bongiorno e Pippo Baudo), arrivano tutti da esperienze di Dj (Gerry Scotti, Amadeus) o da programmi per bambini (Paolo Bonolis, Carlo Conti). Il problema è capire quali potranno essere i loro degni eredi.

Indubbiamente il già affermatissimo Fiorello o il bravo Insinna, sono i papabili, senza contare Massimo Giletti, uno degli uomini di punta della Rai, ma oltre a loro chi si potrebbe mettere in luce? Chi potrebbe, più avanti, avere la possibilità di condurre un programma in prima serata sulle reti ammiraglie?

Ascolti Tv: Martedì 8 Aprile – Rebecca la prima moglie detronizza la concorrenza!

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri colpo di scena: Rebecca la prima moglie surclassa i carabinieri di Canale5 e pure Striscia la notizia (7 milioni 158 mila telespettatori e il 30,67% di share) e conquista serata e giornata. Dove ha sottratto pubblico? Principalmente da Rai2, dove le conferenze stampa sono state snobbate dal pubblico, poi da Rai3, dove Report ha perso colpi e da Canale 5, dove Carabinieri 7 è sceso per la prima volta (se non ricordo male sotto la soglia dei 4 milioni). Il pubblico di Buona la prima e Mai dire Martedì rimane pressoché fedele ai programmi di Italia1. Anche la Rai ha adesso i suoi Cesaroni (in termini di ascolti). Mediaset è avvisata.

South Park – Adorabile Cattiveria

Cattivo è bello. Lo so che è un mio limite, e non cerco giustificazioni. Lo penso e lo sottoscrivo, e non me ne vergogno. Il mondo è pieno di personaggi piccoli e arroganti, il mondo è pieno di pezzi di merda che lo portano avanti brandendo nella mano destra lo scettro della loro faccia inutile.

E South Park ci sputa sopra, sputa sopra a tutto, con una feroce irriverenza che mi piace da morire. Intelligente, diretto, immediato e privo- inutile dirlo – di peli sulla lingua, Southpark è un caterpillar che schiaccia le macerie dei marciumi della società, a partire da quella americana, per estendersi a tutta la merda del mondo.

Siamo alla dodicesima stagione negli Stati Uniti, e ci sarà un perché. E non stiamo parlando di Sentieri o di Beautiful.

Quelli di…Csi Las Vegas

Lo confessiamo, abbiamo provato un brivido lungo la schiena nel rivedere il Pilot di Csi Las Vegas, trasmesso otto anni fa dalla Cbs, (era il 6 ottobre del 2000), rimbalzato in Italia nel settembre del 2001 grazie all’allora Tele +. Probabilmente nessuno, gli stessi protagonisti per primi, avrebbero mai immaginato d’essere i precursori di un nuovo genere, quello scientifico investigativo, che in poco tempo sarebbe stato osannato e imitato in tutto il mondo, Italia compresa, dando vita ai relativi spin off ambientati a New York e Miami.

La prima puntata, pezzo pregiato della nostra personale collezione, descrive con fare rapido e puntiglioso, nel perfetto stile della serie, l’ambientazione in cui si muove la scientifica di Las Vegas, la squadra è quella del turno di notte, il che equivale, nella città che non dorme mai, a lavorare alla stregua, se non più, del turno di giorno. Forse non tutti sanno che all’esordio, il gruppo non è diretto da Gil Grissom (William Petersen) ma da quel Jim Brass (Paul Guilfoyle), poi passato alla squadra omicidi, ospite fisso di ogni puntata.

L’episodio d’inizio ci consente, come è doveroso, di scoprire la personalità di ciascun protagonista, quella carismatica di Grissom, con qualche chilo in meno rispetto alle ultime puntate, ma anche più estroverso, appassionato di entomologia e già calato nel ruolo di colui che in maniera paternalistica dispensa consigli a tutti, facendo nel contempo trasparire quel ruolo di leader che a breve gli consentirà di dirigere la squadra del turno di notte. Quanto a Jim Brass, ci appare antipatico e spocchioso, dai modi tipici dei poliziotti navigati, che abbandonerà solo in poche puntate, come quella dove scopre che la figlia Ellie, con cui non ha rapporti da diversi anni, si prostituisce.

Ascolti Tv: Lunedì 7 Aprile – Si dividono la vittoria il GF8 e Rebecca la prima moglie

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri, manco a dirlo, vince la giornata Striscia la notizia con 7 milioni 718 mila spettatori e uno share pari al 32,95%. La prima serata viene vinta per il pubblico da Rebecca la prima moglie (6 milioni 869 mila telespettatori) e per lo share dal GF8 che registra il 33,22%. Bene La Mummia su Italia1 con oltre il 13% di share. Ottimo risultato pure per il film di Rete4 Chi trova un amico trova un tesoro che supera il 10% di share. Pessimi ascolti per le conferenze stampa di Rai2. Costante il risultato di Rai3.

Rebecca, la prima moglie: recensione

L’idea e la concretizzazione di un amore dolce, vero, è l’incipit di Rebecca la prima moglie, la fiction ispirata dal film di Alfred Hitchcock del 1940, a sua volta tratta dal romanzo di Daphne Du Maurier.

La fiction, in onda il 7 e l’8 Aprile su Rai1 alle 21:05, racconta una storia in cui le donne sono le protagoniste indiscusse. Una storia di belligerante rivalità tra donne di carattere, un carattere che viene estirpato con la forza del conflitto.

Una giovane dama di compagnia conosce e sposa il ricco vedovo Max de Winter. L’ex moglie di Max è morta, si dice, durante un naufragio. Il marito riconosce il cadavere, e alla donna viene data degna sepoltura. Tuttavia un giorno il suo cadavere viene scoperto, e il caso si riapre

Il blob dei blog: la televisione è un circo

Da piccolo i miei genitori mi hanno portato qualche volta, come credo la maggior parte di voi, al circo. A dire il vero non l’amavo, forse perché ero (e sono) limitato mentalmente, forse perché il clima mi sembrava forzatamente allegro, forse perché temevo per l’incolumità degli animali, ma apprezzavo comunque la grande professionalità dei suoi artisti, che indiscutibilmente si esibivano in numeri che nemmeno potevo immaginare.

Oggi il circo si è trasferito sul piccolo schermo, ma a causa della scarsa vena artistica, innovazione e, in alcuni casi, professionalità, hanno bisogno di pagare il pubblico o di gestirlo per tutta la durata del programma.

Pronto Intervento: un nuovo reality su Fx

Non c’è niente di più reale del vero, una massima che calza a pennello per il nuovo programma Pronto Intervento in onda da ieri sera su Fx (Sky, canale 113), che si propone ogni lunedì alle 22.50 di documentare con immagini realizzate sul campo, le operazioni dei diversi Corpi dello Stato.

Già nel 2006, un altro canale satellitare Foxcrime, aveva trasmesso un esperimento simile dal titolo Commissariato Trevi – Campo Marzio. Le telecamere entrarono per la prima volta nel vivo delle operazioni di Polizia della Squadra Mobile di Roma. Ora con Pronto Intervento prodotto da Below the Line per Fox Channels Italy, ci si propone di dare una visuale più ampia, dell’impegno e dei rischi che sono chiamati ad affrontare tutti i giorni gli uomini della pubblica sicurezza.

Niente fiction, o una qualche parvenza di verosimile, qui è tutto reale, si parte dagli appostamenti della Squadra Mobile di Roma, che dopo mesi di indagini sgomina a Pisa la “banda del buco”, le immagini proposte, come riporta la scritta in sovrimpressione, sono quelle originali della Polizia di Stato, la sequenza mostra in un crescendo di tensione, l’appostamento dell’auto civetta sotto il covo della banda, nessun commento dello speaker, ma solo quelli dei poliziotti che controllano i movimenti dei cinque uomini, le scritte sullo schermo aiutano nella migliore comprensione dei dialoghi, la macchina da presa segue le fasi concitate dell’azione, mentre, durante il pedinamento dell’auto su cui sono saliti i cinque, si decide di agire speronandola, avendo cura dell’incolumità degli ignari cittadini. Operazione conclusa e tintinnio di manette.