Non ci stupiremmo se un giorno le maestranze dello spettacolo statunitense decidessero di realizzare un film sulla querelle sorta tra la SAG (Screen Actor Guild) sindacato degli attori Usa e l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers) l’associazione dei produttori.
La situazione si è complicata ulteriormente è lo sciopero sembra più vicino, poche ore fa l’AMPTP ha annunciato: “Le parti non sono riuscite a raggiungere un accordo e il mediatore ha sospeso il processo di mediazione“.
Insomma pare proprio che alla luce dei recenti contatti (fino a oggi più di 40), tra le due parti, uno dei quali interlocutorio si era tenuto giovedì scorso e un altro ieri, ormai ci siano ben pochi spiragli per la trattativa e anche il mediatore Juan Carlos Gonzales chiamato in causa lo scorso 19 ottobre, abbia gettato la spugna.
La Screen Actors Guild e Gonzalez non hanno per ora commentato, ma il fallimento del faccia a faccia negoziale determinerà probabilmente lo sciopero ampiamente ventilato dall’87% dei 120.000 membri della SAG, secondo un sondaggio ufficioso preso non troppo sul serio dall’AMPTP.
La SAG poi si sentirebbe incentivata nel proclamare lo stato d’agitazione dopo che anche gli sceneggiatori nella fattispecie la WGA (Writers guild of America) sindacato di categoria, ha di recente accusato i produttori di non aver rispettato le clausole del contratto firmato pochi mesi fa. Nel frattempo AMPTP ha raggiunto mercoledì scorso l’accordo con un altro sindacato lo IATSE (Intl. Alliance of Theatrical Stage Employees) quello dei tecnici e artigiani dello spettacolo.
Ricordiamo che la trattativa tra SAG e AMPTP verte sui compensi per gli attori, contributi per la pensione e sulle cure mediche per gli impiegati, residuals sui DVD, protezione sugli abusi delle opere, preservazione delle garanzie in caso di forza maggiore, uso e guadagni dai nuovi media.
L’inizio del nuovo anno per lo show business statunitense potrebbe rivelarsi quindi traumatico con un nuovo sciopero sceneggiatori-attori, che di fatto bloccherebbe buona parte dell’attività. Nelle prossime settimane sapremo quale sarà l’azione definitiva della SAG, che si è riservata di decidere al massimo entro 45 giorni.