Carla Gozzi dal 9 settembre darà lezioni di stile anche ai più piccoli, sempre su Real Time, con il programma Guardaroba perfetto kids and teen, ma le polemiche sono sempre in agguato.
Si discute molto spesso della presenza dei bambini in tv, sempre più assidua in diversi programmi: sta per arrivare Junior Masterchef anche in Italia, senza parlare di Io Canto e derivati, i più piccoli sono protagonisti ed entrano a far parte di un mondo che forse non dovrebbe appartenergli a quell’età.
Adesso su Real Time arriva Guardaroba perfetto kids and teen, programma condotto da Carla Gozzi e ritagliato sul formato del Guardaroba Perfetto degli adulti: insomma, tu non sai come vestire tua figlia e lei ti dà i suoi consigli. Ne avevamo davvero bisogno? Se si pensa a questo e a molti altri programmi che vediamo in tv, decisamente no.
L’arrivo di Guardaroba perfetto kids and teen ha scatenato le polemiche della blogger Roberta Zappalà, che lo ha definito un format “sessista e diseducativo”, lanciando anche una petizione per fermarne la messa in onda dal sito Change.org, lo stesso da cui sono partite numerose altre petizioni, compresa quella per fermare il reality Rai The Mission. Così la blogger scrive:
Già dal promo che viene trasmesso a ritmo martellante su Real time si intuisce che “Guardaroba perfetto kids and teens” sarà privo di utilità sociale e culturale e avrà contenuti contrari a ogni principio, comunitario e non, volto a tutelare i minori nella loro formazione, informazione, crescita e libertà. La Convenzione sui diritti per l’infanzia e il Codice di autoregolamentazione tv-minori (e relativo Comitato) parlano chiaro in questo senso. Le ragazzine non devono essere condizionate da una televisione che fa passare il messaggio che look e moda siano tra le priorità della vita. Hanno invece bisogno di forme di intrattenimento non stereotipate, con contenuti culturali edificanti. Purtroppo Real time è un canale che sembra volto a proporre un prototipo femminile con i tratti della perfetta donnina di casa, maniaca dello shopping compulsivo. Uno stereotipo che comincia sin dall’infanzia, con “una educazione” che mira a una prematura e fittizia distinzione dei generi. Il punto è che le donne adulte sono libere di scegliere di vedere quello che vogliono mentre servono tutele per le minori con menti facilmente influenzabili.
La petizione è indirizzata alla vice presidente dei canali di Discovery Italy Laura Carafoli, che ha commentato stupita l’accaduto:
Quest’iniziativa mi ha colta di sorpresa. Mi chiedo come si possa criticare un programma senza averlo ancora visto e come si possa pensare, conoscendo il nostro canale, che ci sia un intento diseducativo. Accanto alle ragazzine ci saranno sempre le madri e Carla Gozzi, che da anni è molto attenta al rapporto tra bambine e moda, non insegnerà loro a diventare delle fashioniste consumiste ma a vestirsi al meglio usando i capi che hanno già nel loro guardaroba e aiutandole, con utili accorgimenti, a migliorarlo. Il modello di riferimento non sarà assolutamente la velina ma semmai si insisterà sul fatto che non è necessario omologarsi per avere uno stile interessante.
La Carafoli specifica anche che il programma di Carla Gozzi va in onda nel primo pomeriggio ed è dedicato alle ragazzine perché appartengono ad un’ampia fascia di pubblico di Real Time che, al di là di questo format, offre alcuni tra i programmi più trash che ci siano in circolazione.