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Visti in tv: anno nuovo stessi volti

 Prendiamo spunto da un articolo del Corriere della Sera a firma di Aldo Grasso, per fare alcune riflessioni sul mondo televisivo: nel suddetto articolo, il noto critico non riesce a capacitarsi della eccessiva, secondo lui, presenza del “ragionierCarlo Conti, reo d’aver scalzato da ruoli di prestigio come la conduzione di Miss Italia e L’eredità, personaggi del calibro di Fabrizio Frizzi e Amadeus. Il presentatore toscano è divenuto di fatto il viso maschile ufficiale del primo canale Rai, non si capisce in base a quali meriti.

Se dovessimo stare ad indagare su quelle che sono le dinamiche che muovono il mondo televisivo, spesso lontane dal più elementare concetto di meritocrazia, non basterebbero 100 articoli sull’argomento, semmai ci sentiamo di sottolineare ancora una volta, come la televisione italiana, specchio del Paese dove viene proposta, non riesca ad esprimere un minimo di innovazione, almeno attraverso coloro che la tv la fanno.

Venerdì sera ha esordito, dopo una prima puntata di “lancio”, il programma Ciak..si canta condotto da Eleonora Daniele, la “giuria di qualità” il cui compito era quello di votare i video dei cantanti in gara era composta dai soliti noti della televisione: Massimo Giletti, Michele Cucuzza, Fabrizio Frizzi, Lamberto Sposini e Cristiano Malgioglio che consentiteci, un po’ per gli scandali degli anni passati, un po’ per rispetto delle splendide canzoni di Mina scritte in altri tempi, avrebbe fatto bene a dedicarsi a una ben più mesta vita.

Morale della favola i volti della tv sono sempre gli stessi, in particolar modo quella dei presentatori sembra essere una casta inviolabile, dove pochi hanno la possibilità d’accesso: non sarebbe ora che si facesse una selezione di nuovi volti, dove magari sia proprio il pubblico ad esprimere il proprio giudizio, decretando il personaggio di miglior gradimento? Perché figure come Alessandro Greco, anni fa alla guida di Furore, sono sparite inspiegabilmente? Per fortuna che c’ha pensato la Carrà a riproporlo come inviato di Carramba, ma ora tornerà nel dimenticatoio?

Sarebbe ora che ci si rendesse conto che la tv ha bisogno di un ricambio generazionale, creando le basi per la realizzazione di un vivaio da cui attingere al momento opportuno (il progetto Rai Nuovi Talenti sarebbe finalizzato a questo scopo), dando spazio a personaggi nuovi meritevoli per il loro lavoro e non per le simpatie di cui godono in determinati ambienti dirigenziali.

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