Il quotidiano Il Giornale dà notizia di una novità che potrebbe risultare allarmante per quanto riguarda la tutela dei minori nei confronti della tv. Infatti, stando a quanto scrive Enza Cusmai, con la nuova legge pubblicata sulla Gazzetta ufficiale per quanto concerne le fasce protette tutto viene lasciato alla discrezionalità dei genitori. Dopo il salto ecco la spiegazione dettagliata del nuovo provvedimento.
Il decreto approvato a fine giugno da Parlamento e governo (in adeguamento ad una normativa europea del 2007) prevede che il network abbia libera programmazione quando il televisore di casa è dotato di uno degli accorgimenti tecnici che bloccano la visione delle trasmissioni inadatte a bambini e a adolescenti. Il riferimento è al filtro familiare, il parental control di cui molti decoder e schermi digitali sono in possesso. Naturalmente tale dispositivo, che permette di oscurare il video quando inizia il programma vietato, funziona solo se attivato. Dunque – questa è la protesta delle associazioni che tutelano i minori – ora la responsabilità di valutare se un programma è adeguato a un bambino o a un adolescente è tutta sulle spalle dei genitori.
Al di là delle copiose critiche piovute su questo provvedimento, è da precisare che quest’ultimo prevede anche delle regole ancor più restrittive: i film vietati ai minori di 14 anni possono essere mandati in onda solo dalle 23 alle 7, il bollino rosso deve restare sullo schermo per tutta la durata del programma, le pellicole pornografiche o violente possono essere trasmesse solo dai canali a pagamento.
Tutte restrizioni, però, che valgono solo in assenza di accorgimenti tecnici o del parental control. Infine un dettaglio non secondario: la previsione sul parental control si applica anche alla tv generalista e in chiaro? Domenico Delle Foglie, presidente del Copercom, fa notare:
Se ciò accadesse sarebbe un problema di una gravità enorme e vorrebbe dire che ogni famiglia sarebbe tenuta a correre ai ripari proprio per tutelare i figli più piccoli.