La sezione lavoro del tribunale di Roma ha rigettato il reclamo della Rai contro l’ordinanza del 28 dicembre scorso che disponeva il reintegro della giornalista Tiziana Ferrario nelle mansioni di conduttrice del Tg1 e di inviata per la testata giornalistica di Raiuno.
Il giudice ha ravvisato, come quello prima di lui, sia la lesione della professionalità della giornalista sia la discriminazione da lei subita:
Sussistono elementi indiziari che convergono univocamente nel far ritenere che lo spostamento della lavoratrice dalle mansioni di conduttrice di telegiornale sia da addebitare più che ad effettive esigenze organizzative ad una volontà ritorsiva posta in essere dai vertici della redazione al fine di sanzionare il dissenso manifestato dalla giornalista nei confronti della linea editoriale impressa al telegiornale dal direttore.
I legali della giornalista, gli avvocati Domenico e Giovanni Nicola D’Amati, hanno commentato:
Ora la Rai non ha più alcun appiglio per non eseguire la decisione del Giudice: se sarà necessario, chi si è ostinato nella mancata esecuzione dell’ordine del Tribunale sarà chiamato a risponderne personalmente nelle sedi competenti.
Il consigliere di amministrazione della Rai di maggioranza Antonio Verro ha commentato:
Come ha sottolineato anche il presidente Garimberti, le sentenze si applicano e non si discutono. Tuttavia spero che a Tiziana Ferrario venga quanto prima formalizzato, dal direttore del Tg1 un altro prestigioso incarico perché mi dispiacerebbe se il primo telegiornale della RAI fosse costretto a perdere, come conduttori, giovani bravi giornalisti che abbiamo tutti imparato ad apprezzare.
Il consigliere di minoranza del CdA Nino Rizzo Nervo ha ribattuto:
il reintegro deve avvenire con la massima urgenza e il Consiglio dovrà impegnare, se fosse necessario anche con una delibera, il direttore generale in tal senso.
Il sindacato dei giornalisti fa sapere:
I giudici sono stati chiari: Tiziana Ferrario deve essere subito reintegrata nel suo lavoro tipico al Tg1 perché contro di lei si è abbattuta ‘una volontà ritorsiva posta in essere dai vertici di redazione al fine di sanzionare il dissenso nei confronti della linea editoriale impressa al telegiornale dal direttore’. L’ordinanza del giudice collegiale del lavoro che ha confermato l’obbligo di reintegro della collega Ferrario nella conduzioni del Tg1 non ammette manipolazione alcuna. Ed è grave che il direttore della testata ammiraglia della Rai, Augusto Minzolini, riproponga un inaccettabile scontro generazionale, addirittura accusando la Ferrario di mandare ‘in lutto’ le giovani potenziali conduttrici. Deve far riflettere e dovrebbe preoccupare innanzitutto il direttore Minzolini e i vertici dell’azienda per il grave danno recato a una lavoratrice e al decoro del servizio pubblico. Il commento fuori luogo del direttore è improvvido. La propaganda, tanto più di fronte alle disposizioni della magistratura che parlano chiaro, va lasciata da parte. Domani sarà la festa della donna, una giornata per la dignità dei diritti di tutte le persone, che va onorata. Sarebbe imperdonabile se la Rai domani ancora rifiuterà di reintegrare nel suo posto di lavoro la collega Ferrario ingiustamente discriminata e rimossa. La legalità non è un optional. A questi principi si ispira il Sindacato che ora è vicino a Tiziana Ferrario e a tutte le colleghe e i colleghi ingiustamente discriminati al Tg1 e altrove, con la fiducia che l’azione di legalità cui è stata costretta la collega sia un monito a non replicare atti tanto scandalosamente ingiusti. Come hanno ricordato i suoi legali – Domenico e Giovanni Nicola D’Amati – il mancato rispetto delle disposizioni del Tribunale potrà dar luogo ad altre azioni di responsabilità.
Non è soddisfatto il direttore del Tg1 Augusto Minzolini:
La Ferrario come lei stessa afferma sarà in festa ma sicuramente saranno in lutto le giovani potenziali conduttrici cui la stessa Ferrario ha impedito di avere una carriera restando incollata a quella poltrona per 28 anni.