In un articolo scritto per Europa, il consigliere del CdA Rai Nino Rizzo Nervo ha parlato della situazione riguardante Report, il programma di Milena Gabanelli, tuttora in bilico per la prossima stagione televisiva. La questione della mancata tutela legale alla Gabanelli, secondo Rizzo Nervo, porterà la Rai sia a rinunciare ad un programma d’inchiesta di successo sia all’autocensura progressiva di tutti i giornalisti.
Rizzo Nervo è assolutamente contrario a questa nuova “policy aziendale”:
L’ostinazione messa in campo per negare a Milena Gabanelli quella tutela legale che le era stata sempre riconosciuta, come doveroso ombrello protettivo deciso dall’editore per garantire la messa in onda del suo più importante programma d’inchiesta, sta producendo un clamoroso autogol: privare della difesa nel caso di citazioni penali e civili tutti i giornalisti della Rai.
Il consigliere ha aggiunto:
Questa nuova “policy aziendale”, come qualcuno l’ha definita, sarebbe obbligatoria e vincolante perchè la Rai è sì una società per azioni ma, in quanto società di proprietà pubblica, deve essere assimilata alle pubbliche amministrazioni per le quali vige il divieto assoluto di assumere la difesa dei propri dipendenti, che devono anticipare le spese legali salvo chiederne il rimborso in caso di proscioglimento o di assoluzione con sentenza passata in giudicato.
Rizzo Nervo descrive le conseguenze di questa scelta:
La nuova e restrittiva interpretazione avrà come conseguenza, infatti, non solo la rinuncia ad un programma d’inchiesta che, per la serietà e bravura della sua autrice-conduttrice, si è guadagnato sul campo il favore dei telespettatori ma anche un atteggiamento di estrema prudenza sino all’autocensura di tutti i giornalisti Rai con il rischio di trasformare i telegiornali in bollettini ufficiali.
Il consigliere, inoltre, fa un esempio che l’ha riguardato personalmente:
Dal ’98 al 2001 sono stato prima direttore della Testata giornalistica regionale e poi del Tg3 unificato. Credo di aver collezionato in quegli anni una trentina di querele. Sono stato sempre prosciolto insieme con gli autori delle notizie o dei servizi “incriminati”. Se la Rai non si fosse assunta le nostre difese i nostri stipendi sarebbero a mala pena serviti per pagare gli onorari degli avvocati.
Report risulta al primo posto in una classifica stilata da Dinamiche, una società che per la Rai si occupa del monitoraggio della qualità dei programmi della tv di Stato. Di conseguenza, Rizzo Nervo non crede assolutamente che un programma come Report possa essere cancellato per una questione di tutela legale:
A questo punto nessuno si scandalizzi se può sorgere il sospetto che le pressioni per non riproporre Report nella prossima stagione siano talmente “autorevoli” da decidere di sacrificare non solo Milena Gabanelli ma tutti i giornalisti che lavorano per la Rai, sia esterni che interni.
Rizzo Nervo, però, ha ancora una speranza che il programma possa andare in onda la prossima stagione:
Eppure non mi rassegno perché sono fermamente convinto che una soluzione ragionevole può, anzi deve essere trovata al più presto per garantire la regolare messa in onda di un programma approvato dal Cda e già presentato agli investitori pubblicitari. Per questo rivolgo un appello al presidente, al direttore generale e al consiglio di amministrazione: chi potrebbe mai credere che una trasmissione di successo venga cancellata dopo 14 anni per ragioni tecnico-giuridiche? Nessuno.