Mauro Masi, ex direttore generale della Rai, in un’intervista rilasciata a Laura Rio parla dei risultati che ha ottenuto l’azienda pubblica nei due anni della sua gestione:
Per la prima parte sono soddisfatto: i dati parlano chiaro. La Rai nei due anni e rotti della mia gestione ha non solo vinto, ma stravinto la gara degli ascolti, come non accadeva dal 1999; varato un piano industriale vero che porta già nel 2011 ad un attivo di bilancio (il primo dal 2005); creato con 14 canali digitali la più importante offerta free d’Europa. Per la seconda parte non è andata come speravo, ma debbo dire che la governante aziendale prevede che le proposte del dg debbano essere approvate dal consiglio d’amministrazione.
A chi lo definisce “l’incapace censore”, Masi replica:
La verità è che ho trattato certi “intoccabili” per quello che veramente sono. Individui che utilizzano la battaglia politica per ottenere più potere e più soldi. Questo ha irritato molti signori della comunicazione e alcune mosche cocchiere che si portano dietro.
A chi sostiene che sia stato silurato per non essere riuscito a mandare via Michele Santoro, l’ex dg risponde:
Dal mio punto di vista è una sciocchezza totale. Io ho cercato di far funzionare l’azienda da un punto di vista gestionale in un contesto difficilissimo di crisi generale e, contestualmente, di riequilibrare il pensiero unico vigente dal 1980 in Rai.
Mauro Masi non si pente delle telefonate fatte in diretta ad Annozero:
Tutte le vicende vanno valutate contestualizzandole nel clima in cui sono avvenute. Una cosa voglio dire però. E riguarda le provocazioni e le offese personali (il famoso vaffan…bicchiere”). Il rispetto della dignità del mio ruolo e della mia funzione mi hanno impedito di agire come avrei voluto. Anche con un franco dibattito da uomo a uomo. Ma capisco che in questo caso è difficile perché per parlare da uomo a uomo bisogna essere in due uomini ….