Secondo il Fatto Quotidiano nel nuovo contratto di servizio della Rai 2010-2012 la libertà della Rai sarà subordinata al controllo di un comitato esterno all’azienda e selezionato su parere del ministro dello Sviluppo Economico. L’Articolo 3 al punto 31 recita:
Il sistema di valutazione della qualità dell’offerta dovrà essere realizzato sulla base degli appositi indicatori previsti dal contratto di servizio e dovrà essere sottoposto alla vigilanza di un organismo esterno, composto da esperti qualificati in materia, scelti dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni d’intesa con il ministero e nominati dalla Rai.
L’avvocato Domenico d’Amati, consulente di diritto del lavoro, dice:
L’affidamento dei poteri all’Agcom e al ministero delle Comunicazioni finisce per attribuire al governo un potere di intervento sull’informazione e la programmazione televisiva, in contrasto con i principi ripetutamente affermati dalla Corte Costituzionale, secondo cui l’emittente pubblica deve essere soggetta soltanto al controllo del Parlamento. Con la creazione dell’organismo esterno si realizzerebbe l’obiettivo di reincarnare, dopo 70 anni, il defunto MinCulPop.
L’Agicom ha già replicato:
La tesi secondo cui, “attraverso l’istituzione di un organismo di controllo, non indipendente, ma nominato dal Governo, si imbavaglierà l’informazione ancor di più di quanto non sia adesso”, risulta del tutto infondata; anzi, si tratta di una ricostruzione tendenziosa che rovescia la realtà dei fatti. La previsione di un organismo di valutazione riguarda esclusivamente la qualità dell’offerta dei programmi e non l’informazione radiotelevisiva. Si tratta di una previsione che era già contenuta nelle linee guida e nel contratto di servizio della Rai per il triennio 2007-2009 e l’organismo esterno di valutazione della qualità ivi previsto si è già costituito alla fine del 2007. Le nuove linee guida rafforzano anzi l’indipendenza di tale organismo, il quale sarà nominato dall’Autorità d’intesa con il Ministero, mentre il contratto di servizio attuale prevedeva che il presidente del Comitato fosse direttamente nominato dal Ministero. Le nuove linee guida prevedono inoltre che i risultati delle rilevazioni dovranno essere resi pubblici e che sul grado di soddisfazione degli utenti dovranno essere ascoltate periodicamente le associazioni dei consumatori.
La Rai e l’informazione della tv di stato rischiano di essere ancora più imbavagliate di quella che sono?