Prezzemoline e prezzemolini d’Italia unitevi!! Ce n’è abbastanza per fondare un partito! L’avvento della tv commerciale negli anni ’80, ha contribuito alla diversificazione dell’offerta in fatto di programmi e contenuti, è altresì vero che ha causato, con l’uniformarsi ad essa della tv di stato, la nascita e la crescita di una cerchia sempre più allargata di individui, che potremmo ribattezzare nullisti. Chi sono costoro? Vi chiederete, le loro origini sono variegate: si va dalla valletta di qualche trasmissione di quiz, dimenticata dopo la chiusura del programma stesso, al televenditore in fase di spolvero, alla soubrettina in cerca di nuove opportunità al personaggio reduce da un reality show.
Sono tutte persone con un background artistico quasi nullo, ma che hanno l’indubbia capacità di presenziare a tutte le trasmissioni possibili, in particolare pomeridiane, dove sia necessaria una figura in grado di offrire pareri, dare consigli, raccontare esperienze di vita. Sono più o meno le stesse persone che vediamo immancabili in molte serate romane o che risaltano sulle pagine dei giornali di gossip, per flirt quasi sempre falsi, oppure per una storia d’amore finita o per annunciare di attendere un bimbo. (Nella foto Katia Pedrotti)
Sfruttando l’ormai consolidata credenza che apparire vuol dire essere, ecco che i nullisti hanno costruito la loro fama divenendo dei veri e propri fenomeni mediatici e il solo fatto che appaiano in televisione li rende meritevoli dell’appellativo di Vip. Il messaggio che arriva alle masse risulta semplice e immediato: vai in tv, fatti vedere e puoi aspirare ad essere ricco e famoso.
La tv non è fatta per educare dicono in molti ma è anche vero che in migliaia si riversano ai vari provini del Grande Fratello o affini con la speranza di guadagnare quel briciolo di fama che gli consenta di vivere di fatto senza far nulla e osannati dal pubblico, proprio perché abbagliati dalle figure di certi ospiti televisivi.
Ora sembra che la categoria sia in estinzione o quanto meno si stia ridimensionando, fenomeno che comunque procederà di pari passo con l’aumento della qualità della programmazione televisiva, intanto però esisteranno ancora a lungo le trasmissioni che propongono in studio chi dà il proprio parere gratuito, allora se i nullisti spariranno, particolare di cui dubitiamo, ci sarà sempre qualche attore, soubrette disoccupata o direttore di giornale disposto a dire la sua, magari generando una bella e accesa discussione, che fa sempre bene all’audience un po’ meno a certa etica televisiva.