Dopo mesi di leadership, Canale 5 non è più la rete maglia nera per il Moige: a febbraio l’infelice primato è finito a Italia 1, rea di aver trasmesso in fascia protetta cartoni animati per adulti come American Dad e I Griffin. Spiega in una nota l’osservatorio Tv del Moige:
Questi cartoni sono animazioni create per un pubblico adulto e preparato culturalmente a coglierne la satira politica e sociale sottesa, risultando quindi inadatte ad essere trasmesse in fascia protetta, sia per i contenuti che per la loro modalità narrativa che si esprime con un umorismo ben poco raffinato e volgare, mostrando violenze di ogni tipo e abbondante turpiloquio. Le segnalazioni giunte – formulate non solo da genitori ma anche da ragazzi maggiorenni preoccupati per i propri fratelli minori – infatti, hanno più volte evidenziato questi aspetti, sottolineando come l’uso smodato di immagini violente e di linguaggio volgare non è assolutamente adeguato alla visione dei più piccoli che spesso si trovano ad essere spettatori involontari di scene di omicidi, denigrazione di minoranze, sesso. La forma di cartone animato non può far credere di poter trasmettere immagini e contenuti simili che in un film sarebbero oggetto di divieto ai minori. Italia 1 è già stata multata in passato per la messa in onda di questi cartoni in fascia oraria protetta ma sembra non aver fatto tesoro della sanzione, dimostrando ancora una volta una mancanza di responsabilità e sensibilità nei confronti dei minori.
Canale 5 può in parte gioire: la rete ammiraglia di Mediaset viene accusata di aver mandato in onda immagini poco adatte con la fiction Tutti per Bruno e il film Eyes Wide Shut, e, come sempre, il Grande Fratello, ma riceve un plauso per Io canto e Chi vuol essere milionario.
La rete migliore di febbraio è stata nuovamente Raiuno, grazie a Ballando con le stelle e, soprattutto Sant’Agostino:
La fiction dedicata a Sant’Agostino su Rai Uno è stata invece molto apprezzata dal pubblico televisivo. Merito del cast di livello e dell’intensa ed efficace sceneggiatura che ha voluto dare maggior rilievo al periodo della vita di Agostino precedente la conversione e che ha saputo condensare gli anni cristiani del Vescovo d’Ippona, raccontando con sobria drammaticità gli ultimi momenti della sua vita offerta in difesa della fede e della verità tanto ricercata nella giovinezza e poi mai lasciata. Studio, ambizione, cultura, intelligenza messi a confronto tra il prima e il dopo la conversione, e l’incontro sconvolgente dell’umano col divino reso con linguaggio semplice ma non banale, alla portata del grande pubblico senza essere superficiale. Commovente ma virile il rapporto con la straordinaria madre Monica, ben interpretata da Monica Guerritore che ha saputo cogliere e trasmettere la sua fede e la sua fortezza con una recitazione essenziale ma altrettanto comunicativa.
Nota di merito, infine, per Raidue (e Raitre? N.D.R.), che ha dato ampio spazio alle Olimpiadi Invernali.