Miss Italia 2011 molto probabilmente non sarà più ospitata da Salsomaggiore Terme. A rivelarlo è Samantha Gasparelli su Gazzettadiparma.it:
Manca solo l’ufficialità, ma il divorzio tra Salso e Miss Italia è ormai certo: la rottura tra la città termale e il concorso dei Mirigliani, infatti, non è mai stata così vicina. A testimoniarlo è l’assenza della manifestazione tra le voci inserite nel bilancio di previsione del 2011, presentato lunedì nel corso del consiglio comunale. Per la prima volta, infatti, nell’elenco dei progetti finanziati dall’amministrazione mancano i circa 600 mila euro che tradizionalmente il comune termale ha destinato alla kermesse.
Alla base della clamorosa decisione ci sarebbe il malcontento cittadino, che non vuole che il proprio sindaco Massimo Tedeschi sborsi i 600mila euro (che diventano quasi 2 milioni con i soldi dati da una società d’area mista tra pubblico e privato) in un progetto in cui la città non crede più:
quasi tutte le categorie economiche e turistiche della città, infatti, non «appoggiano» più la manifestazione, non riconoscendo in essa un valido strumento di rilancio e promozione della città.
L’entourage della Mirigliani fa sapere (fonte Libero):
Stiamo aspettando la decisione del comune per capire se possono coprire le spese come fanno da 40 anni. Noi possiamo abbassare un po’ il prezzo in questo periodo di crisi.
Il sindaco, però, si aspetta un grande sconto, altrimenti abbandonerà la trattativa:
Stando ai numeri non ci possiamo permettere il concorso. Domani (oggi ndr) incontrerò i dirigenti della Rai e capiremo. Vorrei trovare un accordo, cioè strappare Miss Italia a un prezzo molto ribassato … Se me lo danno gratis la prendo … ma le posso dire che le probabilità che l’evento resti da noi sono basse.
Alessandra Menzani sul quotidiano di stamane ricorda che le alternative a Salsomaggiore si chiamano Jesolo (ma il governatore del Veneto aveva detto che non ci sono i soldi), Cortina (che però chiederebbe la rivoluzione del format) e Milano o Roma, qualora la Rai volesse trasferire il concorso in una delle sue sedi.