Enrico Mentana è tornato a parlare delle sue dimissioni da Mediaset in un’intervista concessa a Vanity Fair. Il giornalista al giornale ha concesso pure un’anticipazione del suo primo libro, Passionaccia (in uscita oggi). L’anteprima riguarda una lettera inviata a Fedele Confalonieri tra il 21 e il 22 aprile 2008 (una settimana dopo la vittoria elettorale del PDL e di Silvio Berlusconi) , subito dopo una in cena con tutti i vertici Mediaset e i direttori dell’informazione:
La nostra cena si è conclusa da poche ore. Le dico francamente che è stato un errore invitarmi. Mi sono sentito davvero fuori posto. C’era tutta la prima linea dell’informazione, ma non ho sentito parlare di giornalismo neanche per un minuto. Sembrava una cena di Thanksgiving… Un giorno del ringraziamento elettorale. Tutti attorno a me avevano votato allo stesso modo, e ognuno sapeva che anche gli altri lo avevano fatto. Era scontato, così come il fatto di complimentarsi a vicenda per il contributo dato a questo buon fine… Non mi sento più di casa in un gruppo che sembra un comitato elettorale, dove tutti ormai la pensano allo stesso modo, e del resto sono stati messi al loro posto proprio per questo… Mi aiuti a uscire, presidente! Lo farò in punta di piedi.
Enrico Mentana affonda il colpo e parla di conflitto di interessi:
Dopo aver irriso per oltre un decennio le accuse di chi dipingeva Mediaset come una dependance di Forza Italia, avevo assistito a una scena che avrebbe fatto esultare i teorici del conflitto di interessi.
Il giornalista, rammaricato per essere stato tratto così dal suo testimone di nozze, Fedele Confalonieri, ha annunciato di aver presentato richiesta di reintegro al Tribunale del lavoro, (“Voglio che siano loro a dire che mi mandano via”) ed è ancora convinto che il motivo della sua estromissione sia stato l’aver invitato più di una volta a Matrix Antonio Di Pietro.
Enrico Mentana avrà pure ragione, peccato però, che si sia accorto che il gruppo sembra un comitato elettorale, soltanto dopo diciottanni di permanenza. Che fine ha fatto l’informazione libera di Mediaset e la pluralità di cui ha sempre parlato per anni? Comunque, come direbbe qualcuno: meglio tardi che mai.