Anche per fare gli annunciatori su Raidue serve una raccomandazione? Ieri Natasha Cicognani, nell’intervista che ci aveva rilasciato in esclusiva, aveva negato qualsiasi possibilità di brogli e ci aveva raccontato di aver dovuto superare la concorrenza di altri 200 aspiranti attraverso provini. Sempre ieri, però, Livio Beshir al settimanale Grazia ha rivelato:
La mia fortuna è stata una persona della giuria che ora lavora a Raidue che si è ricordata di me.
Stiamo parlando di raccomandazione? Detta così questa frase può significare tutto e niente: una persona può ricordarsi di un’altra e pensare che quella sia la più adatta a ricoprire un dato ruolo, soprattutto dopo aver assistito al provino, oppure può ricordarsi di un’altra e fare un torto ai candidati non prendendo in considerazione i loro curriculum. L’ultima ipotesi che ho menzionato è quella che porta avanti Max Cordeddu che si dice:
esterrefatto dalle dichiarazioni di Beshir: la mia esclusione non è quindi una questione di curriculum, ma di raccomandazioni all’interno del servizio pubblico televisivo. Non ho mai pensato di essere il migliore annunciatore in assoluto, esistono certamente persone più preparate e con maggiori titoli di me, ma sapere di essere stato scippato del ruolo a cui ho tanto ambito e combattuto a causa di una mancata raccomandazione, mi spinge a continuare la battaglia per le pari opportunità, stavolta di accesso al lavoro e trasparenza nelle selezioni indetti dalla concessionaria pubblica radiotelevisiva.
Anche l’affermazione di Max è ambigua: prima sostiene di essere stato escluso per una raccomandazione, poi sostiene che non pensa di essere il migliore (quindi semmai l’escluso sarebbe un altro), poi si dice scippato del ruolo a causa di una mancata raccomandazione (quindi l’escluso sarebbe nuovamente lui).
Max garantisce che si rivolgerà al Tar del Lazio:
Chiederò di verificare se siano state rispettate tutte le leggi riguardo alla selezione per quel ruolo. Questa nuova battaglia non riguarda solo me, ma tutti i giovani italiani che hanno talento e titoli per lavorare in RAI, sia come annunciatori che in altri ruoli diversi da questo, ma a cui manca, purtroppo, la famosa raccomandazione.
Anche questa frase è un po’ ambigua: Max si inserisce nella categoria italiani che hanno talento e titoli per lavorare in RAI, ma il talento non è qualcosa di misurabile e piuttosto soggettivo, che devono essere dei giudici a valutare.
Concludendo: Max Cordeddu fa benissimo a chiedere verifiche, accertamenti e spiegazioni, perché le selezioni dovrebbero essere limpide e cristalline, fa benissimo a portare avanti battaglie per le pari opportunità, magari ci fossero più persone come lui, ma deve stare attento a non strumentalizzare, anche se involontariamente, i suoi nobili gesti.