Laura Costantini su Facebook ha raccontato, modificando i nomi dei protagonisti, come a La vita in diretta sia stata censurata la storia del presunto tradimento di Eddy Martens ai danni di Antonella Clerici, dopo una telefonata dell’agente della conduttrice, Lucio Presta:
Questa ve la devo raccontare perché è giusto che sappiate, nonostante io vi dica queste cose a mio rischio e pericolo. Allora, succede che due dei principali rotocalchi italici sparino in copertina titoloni cubitali sul presunto tradimento subito da una famosa conduttrice bionda (che chiameremo Florici) dal suo giovane e discusso compagno (che chiameremo Freddy).
Succede che tutto il mondo (oddio, diciamo tutti i fruitori di rotocalchi e contenitori televisivi pomeridiani) si aspettasse che la Florici venisse tradita da Freddy… Succede, però, che la Florici faccia parte della scuderia di Adriano Tresca. Chi e’ Adriano Tresca? È il manager più potente attualmente sul mercato. Tresca gestisce tutti i personaggi piu’ amati della tv, ivi compresi Fonolis, Fenigni, Ferego, Fenier.
E mentre tutta la redazione fibrillava nella preparazione del servizio d’apertura su Florici e Freddy, Tresca alza il telefono e senza se e senza ma ORDINA che nessuno si azzardi neanche a nominare Florici. Così succederà , oggi, che la trasmissione verrà aperta con uno spazio sui tradimenti nel mondo dello spettacolo.
Senza fare neanche cenno al dramma (presunto comunque, perché le foto non sono poi così compromettenti) di Freddy (pare cacciato di casa a pedate) e la Florici. Alla faccia della completezza dell’informazione. In redazione non ci e’ rimasto che guardarci in faccia, desolati e incazzati. Ma a tutti gli effetti impotenti.
Alessandro Gilioli nel suo blog Piovono Rane fa una riflessione che penso sia condivisibile in toto:
Per carità , questa censuretta è una briciola e sopravviveremo senza sapere i dettagli della love story tra Eddy Martens e la sua nuova fiamma.
Ma la storia di un manager privato che «alza il telefono e senza se e senza ma ORDINA che nessuno si azzardi neanche a nominare» la Clerici, facendo buttare via un servizio già pronto e pagato con i soldi del canone, rende bene l’idea della condizione della tivù pubblica oggi.