Quello della pirateria satellitare, è un fenomeno globale che sta fiaccando il sistema televisivo, privandolo dei proventi necessari alla nascita di nuove idee per il piccolo schermo. Oltre oceano ha ormai raggiunto proporzioni preoccupanti. Secondo il Carmel Group, che si occupa di mezzi di comunicazione, telecomunicazione e informatici, il danno ammonterebbe a miliardi di dollari.
Negli Usa e in Canada sarebbero almeno due milioni le famiglie che ricevono trasmissioni satellitari in maniera illegale, un numero in continua crescita che si ripercuoterebbe in maniera negativa sugli introiti dei broadcaster americani. Le porte usb sui ricevitori consentirebbero di scaricare i codici necessari ad aggirare le “difese” adottate dai network televisivi.
Non va meglio in Asia , dove un impianto satellitare non è più prerogativa di pochi e la popolazione ha ormai raggiunto i 3 miliardi di individui. Secondo uno studio elaborato alcuni mesi fa dalla CASBAA (Cable & Satellite Broadcasting Association of Asia), il danno dovuto alla ricezione illegale di trasmissioni satellitari ammonterebbe a 1,54 miliardi di dollari. Nel solo Pakistan il rapporto tra gli abbonati regolari e non è di oltre 1 a 13, come dire che per ogni milione di persone che guarda, meno di 80.000 pagano.
In Europa la situazione è meno drammatica ma il problema esiste eccome, di recente la piattaforma DigiTv presente in 6 Paesi tra cui Romania, Ungheria e Slovacchia, ha chiesto ai governi degli Stati “coperti” dal proprio segnale, che vengano perseguiti i distributori di apparecchi per la ricezione in chiaro dei programmi satellitari e gli utenti che fanno uso di questi strumenti. DigiTv passerà tutti i propri abbonati sul sistema Nagravision 3 molto più sicuro, ma l’operazione richiederà tempo.
E in Italia? Anni fa l’avvento della tv satellitare coincise con una vasta proliferazione di card illegali, favorita dalla legge che imponeva l’utilizzo di un unico ricevitore per la visione di qualsiasi canale satellitare, con l’abolizione della legge, Sky che nel frattempo era sopravvenuta a Tele+ e Stream, oltre a fornire l’utente dell’unico decoder autorizzato a ricevere i canali del Gruppo, adottò il sistema di criptatura NDS per poi passare di recente al più sicuro NDS3, con lo scopo di combattere il fenomeno dei cosiddetti “Pay-Server“, che sfruttano l’abbonamento su un decoder Linux-Embedded e lo condividono illegamente a scopo di lucro, con un giro d’affari voluminoso.
Per questo tipo di reato è previsto l’arresto immediato, con carcere da 1 a 4 anni oltre al sequestro del materiale, inoltre per gli utenti che visionano tramite il “Pay-Server” c’è una multa da 400 a 1.200 euro e il sequestro dei materiali illegali.
Se si considera che una cospicua parte delle produzioni tv trasmesse in Europa come film, telefilm e format, giunge da oltre oceano, non resta che auspicare una netta presa di posizione della autorità americane sul fenomeno della pirateria satellitare, altrimenti le conseguenze in un futuro immediato per il sistema televisivo globale potrebbero essere devastanti.