Gli inspot, quella forma di pubblicità che prevede la sovrimpressione di una reclame (solitamente nella parte inferiore dello schermo) della durata di qualche secondo all’interno di un programma, sono nel mirino dell’Agcom.
Motivo? Anche le sovrimpressioni animate quando veicolano messaggi pubblicitari devono rientrare nei limiti di affollamento orario e giornaliero che le tv devono rispettare. Questo riguarda sia Mediaset, che Rai, e ormai, anche Sky, che la gente paga proprio per non avere pubblicità durante il programma che segue.
In altri termini, non si possono eludere con le sovraimpressioni (cosa che dà fastidio a buona parte degli spettatori italiani, perché toglie la visibilità di parte di un film, programma o serie tv) i limiti concessi alla pubblicità.
Nella foto vi ho voluto riportare il listino prezzi di 10 secondi di inspot sulle reti Mediaset la scorsa estate, cosicché vi sia più chiaro la motivazione dell’Agcom, che vuole inserire anche questo tipo di pubblicità all’interno dei tetti prestabiliti.