Il lupo perde il pelo ma non il vizio, parliamo delle televendite di loghi e suonerie travestite da quiz a premi, che compaiono regolarmente sui palinsesti di alcune televisioni nazionali, in particolare Canale Italia e Europa 7 a cui vanno ad aggiungersi innumerevoli realtà locali. L’ultimo della serie si chiama Quiz Mania (già Quizionario) in onda tre volte al giorno in diretta, dove un’affascinante conduttrice di nome Francesca, invita a comporre la parola più lunga con una serie di lettere che appaiono in sovrimpressione, il vincitore, ammesso che ce ne sia uno, si aggiudica la ghiotta somma di 1500 euro con la possibilità di aggiudicarsi un ulteriore bonus di 2000 euro se riesce ad individuare la parola con tutte le lettere proposte, da aggiungere che i numeri indicati (con prefisso 899 e 894) riportano il costo per ciascuna chiamata di un euro.
Rimane incerto il meccanismo di selezione dei presunti concorrenti, nella maggior parte dei casi indirizzati verso una segreteria telefonica che invita a riprovare. La scritta televendita appare a caratteri minuscoli ed appena visibile in un angolo del teleschermo, mentre la presentatrice si guarda bene dal farne la benché minima menzione, il sito www.quiz-mania.info presente su un testo scorrevole anch’esso di non facile individuazione, non è altro che un home page con scarne informazioni, dove si dà la possibilità di scaricare un wallpaper.
L’ADUC (l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha già denunciato all’Antitrust la trasmissione chiedendone l’immediata sospensione. Non siamo in grado di quantificare quante siano le persone che abboccano all’amo di questi fantomatici quiz, probabile che siano abbastanza se dopo un periodo di silenzio causato dalle inevitabili polemiche e condanne, tornino di nuovo in onda. Viene da chiedersi come sia possibile che continui a ripetersi un simile fenomeno e che certe emittenti, alcune dai marchi prestigiosi, si prestino a trasmettere contenuti di palese matrice truffaldina.
La risposta la si può trovare nella recente (si parla di ottobre 2009) sospensione cautelativa disposta dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) nei confronti del Quizionario e relative emittenti, trasmissione con caratteristiche identiche a quelle di Quiz Mania e tra l’altro gestita sempre dalla stessa società di Milano. Nel testo possiamo leggere:“il messaggio oggetto del presente procedimento appare riportare informazioni relative alla natura e alle caratteristiche del servizio reclamizzato in modo non trasparente, nonché presentare rilevanti omissioni informative sulle modalità di partecipazione al gioco a premi e sulle relative condizioni economiche, il tutto accompagnato dalla prospettazione di un’agevole vincita di somme di denaro.”
Fino a qui tutti d’accordo, lascia perplessi la condanna inflitta: sospensione della messa in onda e “Ai sensi dell’articolo 27, comma 12, del Codice del Consumo, in caso di inottemperanza alla presente delibera l’Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 150.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l’Autorità può disporre la sospensione dell’attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni.” Senza contare che i diretti interessati possono fare ricorso al Tar regionale, con buone probabilità di vedere accolte le proprie eccezioni. E lo spettatore resta inerme.