Torniamo ad occuparci delle dimissioni di Enrico Mentana, perché il giornalista, in una lettera a Libero, racconta la sua verità, dicendo di non aver mai chiesto a Mediaset la prima serata.
Il giornalista spiega di aver proposto all’azienda di scegliere tra tre opzioni: aprire nel GF una o due finestre del Tg5, inserire dieci minuti di Matrix intorno alle 22, chiudere il GF un’ora prima (intorno alle 23), per dar la possibilità ad un pubblico più ampio di seguire il suo programma d’informazione.
Il direttore generale dell’informazione Mediaset Mauro Crippa ammette che la ricostruzione fatta da Mentana è sostanzialmente vera (perché si è arrivati a parlare di prima serata allora?), ma parziale (perché non ha tenuto conto delle tre reti) e aggiunge:
Si può dissentire da una scelta editoriale che, peraltro, si è dimostrata lungimirante, ma questo non ha nulla a che vedere con una sconfessione pubblica e radicale, accompagnata da una dissociazione a mezzo stampa e culminata con le dimissioni.
Torniamo a Enrico Mentana: l’ex direttore ad personam (che non ha alcun contatto con il ruolo operativo di responsabile e conduttore di Matrix), sottolinea di essere stato cacciato (“Se Mediaset vuole cacciarmi comunque lo faccia, ma non si nasconda dietro i cavilli”) e di non aver preso alcun contatto con Sky o con altri editori televisivi.
Mentre i colleghi, come Bruno Vespa (“Capisco Mentana, è un cavallo di razza lasciato in stalla”), Giovanni Minoli (“Il suo istinto da giornalista a Mediaset è contingentato e non può essere primario in una tv che si basa sulla logica del profitto”) e Giovanni Floris (“Mentana è la storia di Mediaset, sarebbe un grande errore lasciarlo andar via”) si dicono solidali con il giornalista, Mauro Crippa ha annunciato che Matrix non è morto:
Un editore ha il dovere di tenere in vita i proprio marchi anche al di là delle vicende personali.
Matrix, dunque, prima o poi si farà anche senza Mentana, probabilmente con uno tra Maurizio Belpietro e Giuliano Ferrara, ma con quale seguito?
Probabilmente, oggi si può dire concluso il caso Mentana: se tutte le parti avessero detto la verità subito, forse questo teatrino l’avremmo potuto evitare, ma si sa, in certi casi l’importante è non perdere la faccia.