La torta è troppo appetitosa perchè qualcuno non la notasse con evidenti intenzione fameliche: stiamo parlando delle frequenze di 3 Italia adottate per gli ormai defunti tivufonini che a oggi potrebbero costituire un importante viatico al digitale terrestre. Nel 2006 l’Azienda di telefonia mobile guidata da Vincenzo Novari, forte della tecnologia Umts per i videofonini, decide di acquistare da Odeon Tv o meglio dalla Profit di Raimondo Lagostena Bassi per la modica cifra di 220 milioni di euro, le frequenze di Canale 7 con l’intento di sfruttarle per i nuovi tivufonini che da li a poco avrebbero sommerso il mercato abbinati all’invidiabile visione degli ormai prossimi mondiali di calcio. Certo è che qualcosa negli anni non ha funzionato, oltre agli indubbi problemi di ricezione, l’utente una volta superato l’entusiasmo iniziale deve aver scoperto che vedere la tv attraverso il piccolo schermo di un telefono non è cosi esaltante come seguirla da uno schermo tradizionale, fatto sta che a oggi 3 Italia si ritrova con delle frequenze che potrebbero tornare utili a chi con il digitale terrestre ormai imperante potrebbe avere problemi di trasmissione in determinate aree geografiche.
Secondo un rumour colto al volo da Milano Finanza, sarebbe Mediaset ad aver adocchiato il business delle frequenze DVB-H del canale 37 gelosamente ma non troppo custodite dalla compagnia telefonica. Con esse l’Azienda del Biscione potrebbe potenziare il proprio segnale in particolare il Lombardia, a casa propria insomma, dove il recente switch off ha comportato problemi d’emissione di ogni tipo con inevitabili ripercussioni sull’audience.
Nel 2011 sarà possibile, con un’asta appositamente indetta dal Governo intenzionato a ricavarne almeno 2,4 miliardi di euro, poter acquistare le frequenze telefoniche (nonché televisive) e il gioco sarebbe fatto se non fosse che Mediaset parteciperà anche al “beauty contest” per l’assegnazione di cinque multiplex digitali aggiudicandosene probabilmente uno che andrebbe ad aggiungersi ai quattro già in suo possesso. Con l’acquisto del “capitale” di 3 Italia, Mediaset si ritroverebbe con un quantità di frequenze digitali tale da sollevare più di qualche dubbio sulla posizione dominante nel settore, per cui nei prossimi mesi potremmo assistere a qualche “gioco di prestigio” legislativo di dubbio gusto, ma sicuramente vantaggioso per chi ha fatto del digitale terrestre il proprio cavallo di battaglia. Al momento sull’operazione di mercato ci sarebbe il massimo riserbo.