Sebbene in liquidazione, Dahlia Tv ha comunque attivato 8000 smart card a pagamento. Mentre avrebbe dovuto dire ai suoi clienti che essi potevano reclamare un rimborso (anche solo parziale) dei soldi versati al momento dell’abbonamento, in qualità di creditori di una società in liquidazione. Per questi motivi il Garante della Concorrenza e dei Consumatori (cioè l’Antitrust) ha inflitto alla ex pay-tv una multa di 5000 euro.
L’Antitrust, dunque, ha puntato il dito contro la televisione, la quale, sebbene morente (ha chiuso definitivamente lo scorso 25 febbraio), non ha informato, come avrebbe dovuto, i clienti. L’emittente, in verità, ha provato a informare i suoi clienti ed abbonati storici della fine delle trasmission dandone notizia sul sito, sullo schermo dei suoi canali e in un comunicato stampa.
Inoltre, ha tentato di comunicare ai venditori e agenti (quando raggiungibili) che la fine era molto vicina, rinunciando infine ad emettere le fatture del bimestre febbraio-marzo 2011. Ma secondo l’Antitrust questo comportamento è stato insufficiente. Infatti, Dahlia Tv avrebbe dovuto comunicare ai suoi clienti la possibilità di richiedere un rimborso, in qualità di creditori di una società in liquidazione, per i servizi di cui non avrebbero più potuto usufruire.
La sanzione, 5000 euro, è molto contenuta. L’Antitrust stessa ha lasciato intendere che la cifra è rimasta bassa per poter garantire che i pochi soldi rimasti nelle casse dell’emittente siano usati per rimborsare i creditori e gli abbonati.