Nello scontro tra il sindacato attori e quello dei produttori, siamo al punto di partenza (fonte TvGuide): con il 73% dei voti, gli appartenenti alla Sag hanno rifiutato l’ultimissima offerta delle majors.
Le motivazioni sono pressoché le solite: secondo i membri del sindacato, l’AMPTP non ha accolto nessuna delle loro proposte tanto da impuntarsi sulla durata del contratto.
La SAG dichiara di averci messo tutta la buona volontà possibile per chiudere le trattative e far tornare tutti al lavoro, tanto da aver appiattito il suo punto di vista (in altre parole rendere il loro contratto simile a quelli già firmati dagli altri sindacati), ma trova inaccettabile la richiesta dell’AMPTP di estendere il contratto al 2012, tanto che leggono un simile gesto come dimostrazione di scarsa voglia da parte delle majors di chiudere l’accordo.
L’AMPTPT conferma di non poter modificare l’offerta e sottolinea di aver proposto lo stesso contratto, proposto agli altri sindacati, seppur la crisi economica consigliasse il ribasso.
A questo punto, se uno sciopero sembra improbabile, non è facile definire il prossimo passo della SAG: se firma perderebbe di credibilità dopo il rifiuto del contratto, mentre se la prossima offerta dell’AMPTP dovesse essere svantaggiosa, il protestare dimostrerebbe che Doug Allen aveva ragione.