La commissione di vigilanza Rai è stata sciolta ed è notizia di ieri. Oggi, invece, il Presidente del Senato, Renato Schifani ha comunicato che sono arrivate le designazioni dei nuovi membri, sia dal Pd (che ha riconfermato quelli uscenti, tranne VIllari, sostituito da Ceruti, che medita di fare ricorso), che dal Pdl (che dovrebbe fare la stessa cosa).
Ancora, come ha detto lo stesso Schifani, non si conosce la data in cui verrà inaugurata la nuova commissione, in quanto mancano ancora le designazioni del gruppo Udc, del Svp, delle autonomie e dell’Italia dei Valori.
Intanto, mentre le due forze principali del nostro parlamento confermano le voci che vogliono Sergio Zavoli prossimo presidente della vigilanza Rai come scelta convergente (Soro, presidente del gruppo Pd alla Camera:”Noi pensiamo che l’attività della commissione debba ripartire affidando a Sergio Zavoli la guida dell’organismo di garanzia per le sue riconosciute capacità”), Antonio Di Pietro, il leader dell’Idv, dice (fonte Il Messaggero):
Vogliamo che sia fatta giustizia su un omicidio politico commesso contro Idv. Noi rientriamo solo se viene ripristinato un diritto leso. Il nuovo presidente della commissione di vigilanza Rai deve essere eletto con il consendo dell’Idv, perché è immorale considerarci come una forza eversiva.
Queste affermazioni ribadiscono il concetto già espresso da Di Pietro ieri:
Villari non è stato eletto dai marziani, ma da questo Parlamento che in modo immorale e illegittimo ha escluso l’Idv dalla presidenza della Vigilanza e ora che non gli va bene Villari vogliono buttarlo a mare. Villari deve dimettersi, ma deve essere una sua decisione una soluzione politica insomma. Non si può invece violare una legge costituzionale per rimediare ad una coltellata politica. La soluzione scelta è peggiore del male.
Intanto si inizia a parlare anche dei futuri direttori dei telegiornali delle tre reti Rai e i primi nomi che circolano sono quelli di Pier Luigi Celli, Ferruccio De Bortoli, Maurizio Belpietro e Pierluigi Battista.