Il Codacons e l’Unione Nazionale Consumatori hanno intrapreso due nuove battaglie, la prima per difendere la pluralità di informazione in tv, dopo che Sky ha deciso di rendere visibile ai soli abbonati Sky Tg 24, la seconda contro l’aumento retroattivo del canone Rai.
Iniziamo dal Codacons: l’associazione chiede all’Autorità delle Comunicazioni di modificare la delibera n. 127/00/CONS che regolamente la diffusione via satellite di programmi televisivi e al Parlamento di modificare il D.Lgs. 31 luglio 2005 n. 177 che stabilisce l’obbligo della trasmissione di telegiornali per chi ha frequenze terresti, per estendere l’obbligo di informazione anche alla tv satellitari almeno a quelle monotematiche (In altre parole: anche le tv satellitare devono trasmettere in chiaro quotidianamente degli spazi informativi). Queste le motivazioni:
Una pessima scelta editoriale, ecco cosa è la decisione di Sky di oscurare Sky Tg24, il telegiornale era visibile in chiaro a tutti i possessori di un decoder satellitare e che ora è visibile solo per gli abbonati. In una situazione come quella italiana, dove Rai e Mediaset hanno la gran parte del mercato televisivo, i telegiornali in chiaro di Sky contribuivano con quelli di La7 a spezzare il duopolio dell’informazione televisiva.
Passiamo all’Unione Nazionale Consumatori: l’associazione ritiene illegittimo l’aumento del canone televisivo da 106 a 107,50 euro visto che il decreto ministeriale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 marzo con effetto retroattivo dal 1 gennaio 2009. Afferma l’avvocato Massimiliano Dona, segretario Generale dell’Unione Nazionale Consumatori:
Il decreto legislativo n. 1542/1947, richiamato dallo stesso decreto ministeriale stabilisce che l’utente, nel momento in cui viene a conoscenza dell’aumento attraverso la Gazzetta Ufficiale, ha 30 giorni di tempo per dare disdetta dell’abbonamento nell’anno in corso. L’utente ha tempo fino al 19 aprile 2009 per dare disdetta dell’abbonamento. Come fa se il canone deve essere pagato entro il 31 gennaio? Avendo già pagato la disdetta non ha più senso, a parte il fatto che l’aumento è del tutto scandaloso in quanto dal 2001 è salito del 16,3% a fronte di un tasso di inflazione che è aumentato dell’11,6%.