La norma che dovrebbe permettere al direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, di evitare il carcere per diffamazione, rischierebbe, però, di danneggiare i giornalisti free-lance, ai quali verrebbe negata la tutela alle conseguenze patrimoniali delle cause civili. L’esempio più lampante riguarda proprio Milena Gabanelli, giornalista e conduttrice di Report, che ha criticato aspramente la norma.
La Rai, infatti, non voleva rinnovare la clausola di tutela alla Gabanelli: se il ddl scritto dal senatore del Popolo della Libertà, Antonio Caruso, e riformulato dall’ex sottosegretario del governo Berlusconi, Giacomo Caliendo, dovesse passare, la clausola non avrebbe più valore.
Queste sono le dichiarazioni di Milena Gabanelli pubblicate da Il Corriere della Sera:
Il nazismo cominciò così. Nel codice di procedura civile del diritto anglosassone i giornalisti hanno addirittura diritti in più. Proprio perché viene tutelata la libertà di stampa. In questo caso noi invece lasciamo aperta la possibilità di intimidire un giornalista. Perché se, come accade a Report, arrivano azioni civili temerarie io devo comunque pagare le spese degli avvocati finché in giudizio avrò ragione. Non si tratta di non volere responsabilità: se un editore ti manda in guerra non può non darti un elmetto o uno strumento per difenderti.
Caliendo, però, respinge le critiche:
Lungi da me l’idea di fare una legge contro i giornalisti. Stiamo togliendo il carcere. Non c’è nessuna intimidazione. Questa è una norma a tutela dei giornalisti perché li invita ad essere responsabili.
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