Ieri vi abbiamo annunciato lo scandaloso trattamento riservato al tre volte premio Oscar Brokeback Mountain che, pur trasmesso in seconda serata da Raidue, è stato tagliato delle scene di sesso omosessuale.
Qualcuno ha detto, che Raidue ha fatto bene a tagliarle, perché erano troppo spinte, altri, la stragrande maggioranza, dalle unioni dei consumatori alle associazioni Gay, a semplici spettatori, si sono indignati (meglio non trasmetterlo a quel punto no?). Ebbene: Raidue non centra nulla e Antonio Marano promette di ritrasmetterlo in versione integrale. Ridicolo. Perché? Andiamo con ordine. Questo è ciò che dice il comunicato stampa per spiegare l’accaduto:
Non c’e’ stata alcuna censura, ma una serie di casualita’ che ha impedito la messa in onda della versione originale di “Brokeback Mountain”. La RAI ha comprato i diritti del film “Brokeback Mountain” tramite Rai Cinema.
Per un’eventuale trasmissione senza vincoli di orario, e’ stato chiesto alla societa’ Bim, che l’ha distribuito nelle sale, il visto censura. In seguito a tale richiesta, il distributore ha consegnato la copia che aveva ottenuto il visto, mentre non e’ stato sollecitato l’invio contestuale della versione integrale.
Pertanto, quando Raidue ha deciso di trasmettere il film ha ritenuto di utilizzare la versione integrale non verificando sul terminale che la versione in possesso della RAI era quella che aveva ottenuto il visto censura per la trasmissione senza vincoli di orario.
Il Direttore di Raidue ha preso l’impegno di mettere in programmazione la replica del film nella versione cinematografica senza tagli.
Punto numero uno: non ci voleva un genio per capire che mancavano delle parti: il film dura 134 minuti, Raidue ne ha messi a disposizione 135 (22.45-1), ma bisogna ancora contare le pubblicità (2 blocchi). Cosa facevano, mandavano i minispot? Voi potreste obiettare dicendomi, che avrebbero potuto sforare, ma non è possibile: in tv si sfora quando ci sono trasmissioni in diretta non con i film.
Punto numero due: le casualità, tra l’altro capitate proprio per questo film (si chiamano casualità apposta no?), vengono spiegate in una nota, dopo la protesta. Se nessuno lo segnalava stavano zitti?
Punto numero tre: l’impegno a mettere in programmazione la replica del film in versione integrale è una presa in giro, in quanto non è stata specificata una data (eppure i palinsesti riescono a cambiarli da un giorno all’altro quando fa comodo a loro) ed è ovvio, che se lo ritrasmettono, fra un giorno o un anno, lo mandano in onda in versione integrale dopo il casino che è scoppiato.
Punto numero quattro: Luxuria ha sentito Marano, che gli ha spiegato, che probabilmente i tagli sono stati fatti da Rai Cinema. Non è credibile, che un direttore di rete, alzando la cornetta, non riesca a sapere con certezza da chi è arrivata la copia mutilata.
Concludendo: ci continuano a prendere in giro, senza dare motivazioni credibili. Alla prossima, magari, ricordatevi il mio suggerimento di ieri: esiste un oggetto, chiamato telecomando, che vi dà la possibilità di cambiare canale. Quando vi vogliono far passare per fessi, usatelo.