Da oggi su Sky è arrivata Baby Tv (canale 620), la televisione nata in Israele nel 2003, fondata da Lilian Talit e Ron Isaak, dedicata ai bambini dagli zero ai tre anni, completamente priva di pubblicità. In una nota della televisione si legge:
Tutti i contenuti sono prodotti e realizzati con la consulenza e la supervisione di un pool internazionale di psicologi dell’età evolutiva e dello sviluppo infantile. Coinvolti fin dalla prima fase di ideazione di ogni programma, gli esperti ne definiscono gli obiettivi, apprendimento e svago, ne seguono la creazione e controllano la metodologia di insegnamento, l’efficacia dei testi, dei colori e delle musiche.
Il canale, che promette una programmazione innovativa e che favorisce l’apprendimento del bambino e lo aiuta a sviluppare le capacità dell’immaginazione, sembrerebbe perfetto, un sogno per tutti gli adulti. Dove sta l’inghippo? A parte il fatto che per vederlo bisogna abbonarsi a Sky (assolutamente niente di irregolare: giustamente, se vuoi il servizio lo paghi), c’è il rischio che i bambini crescano ancor di più di fronte al televisore preparandosi a diventare i perfetti clienti di domani.
Il Moige, attraverso la voce della presidente nazionale Elisabetta Scala, fa sapere:
Non si discute sui contenuti dei programmi, ma vogliamo richiamare l’attenzione sui gravi rischi inerenti la crescita fisica e psicologica di neonati e bambini fino ai 36 mesi. Numerosi e prestigiosi studi in materia dimostrano i danni che può provocare in bambini così piccoli l’esposizione alla televisione. Ricerche dimostrano quanto le radiazioni della televisioni possano causare seri problemi come miopia, deficit di attenzione e problemi inerenti anche al ciclo di crescita e sviluppo psico-emozionale. In Francia l’Autorità per le Comunicazioni francese ha deciso di imporre ai distributori di programmi per bambini fra gli 0 e i 36 mesi di trasmettere sullo schermo il messaggio: «Guardare la televisione può frenare lo sviluppo dei bambini minori di tre anni, causare ritardi psicomotori, incoraggiare la passività, causare sovreccitazione e turbe del sonno».
Sky, senza problemi, ricorda che Baby Tv prende il posto occupato dal canale Rai, Raisat Yoyo, sottolinea che l’obiettivo del canale non è quello di diventare baby sitter, ma quello di offrire un nuovo spunto di interazione tra genitori e figli, e intanto si prepara ad inglobare nuovi clienti, tutti quei genitori che per necessità o incuria lasciano ore e ore i propri figli davanti alla tv e che ora potrebbero abbonarsi per dare ai propri pargoli almeno una televisione educativa e di qualità.
Cosa offre Baby Tv lo spiega perfettamente Alessandra Comazzi su La stampa:
Ci sono programmi dai ritmi distesi e dai dialoghi semplici. Molto ripetuti, essendo l’iterazione uno dei principi base non solo della comicità, ma anche di tutto il mondo dello spettacolo. Anche dell’apprendimento. Ogni episodio dura pochi minuti: e da questo particolare la tv per grandi avrebbe molto da imparare. Tutte le trasmissioni offrono idee per giochi da fare insieme, tra bambini e con i genitori, storie da inventare, canzoni da condividere. Di giorno, musica, colori, animali, numeri da imparare, da scoprire, da conoscere. La sera, immagini e musiche più rilassanti, adatte a conciliare la nanna.
Cosa faranno i genitori italiani? Approfitteranno della nuova offerta o cercheranno soluzioni alternative?