Alla SAG serviva una vittima sacrificale per poter riaprire le trattative con l’AMPTP: dopo il licenziamento di Doug Allen e l’allontanarsi della prospettiva di uno sciopero generale (si trovano poche tracce pure sul sito ufficiale), il sindacato dei produttori ha accettato di sedersi al tavolo delle trattative con quello degli attori. Quando? Il tre e il quattro febbraio.
All’incontro, che arriva dopo oltre due mesi di turbolenze interne tra gli attori, parteciperà David White nuovo direttore esecutivo della SAG e John McGuire, il nuovo capo dei negoziatori, completamente rivoluzionata dopo che quella passata ha lasciato con la dipartita di Allen. Alla prossima trattativa non parteciperanno Peter Chernin e Bob Iger, i due negoziatori delle Majors.
Quali sono le prospettive: è probabile che l’AMPTP proponga il minimo indispensabile (protezione per cause di forza maggiore, sistemazione della posizione degli attori senza lavoro) e che la SAG accetti, visto che, come dice Alan Rosenberg, presidente della Sag, quando accusa i moderati di aver sabotato le trattative, la leadership è apparsa inetta. Ora bisogna pensare solo a salvare il salvabile.