“Michele Santoro può, anzi deve lavorare per la Rai, perché siamo obbligati da una sentenza. Ma vogliamo un programma diverso da Annozero, meno fazioso, più terzo. Toglierei i monologhi di Travaglio, non possiamo ascoltarli senza contraddittorio. Non possiamo pretendere che faccia un contenitore di musica, perché il giudice che lo ha reintegrato specifica che deve occuparsi di informazione e approfondimento lui deve andare in prima serata, ma non possiamo esporre l’azienda a ricorsi e denunce“. Le parole sono di Antonio Verro consigliere di amministrazione Rai in quota al Pdl, che su Il Fatto Quotidiano punta il dito contro la trasmissione di Michele Santoro confermando la sensazione di molti che si sia giunti ormai alla resa dei conti e che per Annozero sia stato intonato il “de profundis”.
In un panorama televisivo volto all’uniformità e alla “normalizzazione”, termine che non prelude a niente di buono, in vista della nuova stagione autunnale con palinsesti pressoché inalterati, Annozero avrebbe rappresentato anche quest’anno l’ennesimo punto di rottura, elemento inconcepibile per molti, anche per un’azienda come la Rai in grande affanno e bisognosa di programmi portatori di audience e quindi risorse pubblicitarie. Dati alla mano la trasmissione di Raidue è stata fiore all’occhiello della Rete con punte superiori ai 5 milioni di telespettatori, un merito che non servirà a tenerla in vita.
“Non c’è più spazio per rinvii e ambiguità. E non c’è più tempo per trovare alcun accordo tra noi che non preveda la messa in onda di Annozero”. Tuonava il conduttore qualche giorno fa in una lettera al direttore generale della Rai Mauro Masi, invitando il dg a:“provvedere di conseguenza a sbloccare le pratiche che con i miei collaboratori sono state gia’ tutte opportunamente istruite e consegnate alla Rete dopo aver definito con il direttore Massimo Liofredi e gli uffici competenti della Rai date e modalità produttive. La mancata messa in onda del programma, prosegue Santoro, sarebbe un grave danno per il servizio pubblico e mi costringerebbe ad impiegare tutte le energie per difendere diritti miei, dei miei collaboratori e degli spettatori”.
Sull’altro fronte Alessio Gorla altro consigliere d’amministrazione Rai per il centrodestra in un’intervista a Klaus Condicio su You Tube non lascia spazio ad alternative che lascerebbero in vita Annozero: “Sinceramente non so come stanno esattamente le cose e a che punto è la trattativa. Il direttore generale è convinto di poter negoziare con Santoro una soluzione consensuale del rapporto, che può voler dire che rimane in Rai non facendo più Annozero o che esce dalla Rai per fare altre cose con un contratto di consulenza. Ho visto che nel palinsesto, dice ancora Gorla, è stato indicato che X Factor va in onda il giovedì. Proprio il giorno in cui c`era Annozero”. Come se non bastasse sembra ormai in dirittura d’arrivo l’avvicendamento alla direzione di Raidue tra Massimo Liofredi reo di non aver degnamente “sistemato” Santoro e Susanna Petruni più gradita ai vertici Rai e governativi.
Addio Annozero quindi, sul campo puntate memorabili con la parentesi Rai Per Una Notte rimasta indigesta a molti che tramando nell’ombra stanno consumando la loro vendetta. Trasmissione di parte certo, ma anche denuncia di tante situazioni, occultate dai telegiornali, che presto torneranno nel dimenticatoio..una volta questa si chiamava democrazia.