Questa sera andrà in onda il secondo appuntamento con lo speciale Soldi Rubati, la trasmissione che si propone di scoprire e approfondire l’impatto che le diverse forme dell’illegalità hanno sull’economia del nostro Paese. Abbiamo intervstato Nunzia Penelope conduttrice della trasmissione (e autrice dell’omonimo libro) insieme al giornalista Marco Fratini. L’appuntamento è per le 23.10, su La7.
Come è nata la possibilità di convertire il libro in una trasmissione televisiva?
Questo libro ha messo in fila per la prima volta tutta una serie di numeri che venivano più o meno ignorati dalla gente e che riguardano questa massa di illegalità che si commettono ogni giorno in Italia. Ha sollevato un tema scottante nel periodo di una così forte crisi economica del nostro paese. Questo, a sua volta, ha sollecitato l’interesse di La7 di trattare questo argomento visto che è sensibile al “servizio pubblico”.
Avresti condotto la trasmissione da sola?
Non ho mai fatto conduzione televisiva, quindi da sola non avrei saputo da che parte cominciare. E’ fondamentale la presenza nella trasmissione di Marco Fratini, una persona che ha grandissima dimistichezza con il mezzo televisvo, cosa che a me manca.
Nella trasmissione parlate di economia illegale: come è possibile ridurla?
E’ un problema che c’è in tutti i paesi del mondo, ma in Italia è un fenomeno più accentuato rispetto agli altri paesi europei. L’economia illegale si può combattere, ma questo in Italia non avviene perché il sistema legislativo non va in quella direzione.
Quali sono le responsabilità della politica?
In questi ultimi anni sono state fatte leggi che impediscono di processare gli evasori fiscali o i corruttori, che sono due delle massime voci di “spesa” dell’illegalità in Italia. In tutto fanno 180 miliardi all’anno.
Se riuscissimo a ridurre il fenomeno dell’evasione fiscale, quale sarebbero le conseguenze?
La riduzione dell’evasione fiscale ridurrebbe la pressione fiscale sui lavoratori e sulle imprese. Abbiamo la pressione fiscale più alta d’Europa perché nel nostro paese in pochi pagano le tasse. L’economia e tutti i cittadini onesti ne avrebbero un beneficio. Ti offro un dato concreto: ogni persona che paga le tasse regolarmente, ogni anno paga 3mila euro di tasse in più a causa dell’evasione fiscale.
Quindi l’obiettivo della trasmissione è quello di sensibilizzare, attraverso i dati, l’opinione pubblica?
Esatto. Nella prima puntata abbiamo parlato di evasione fiscale. Nella puntata di stasera parleremo dei tagli che sono stati fatti alla giustizia e la sicurezza che non hanno più soldi per combattere la criminalità.
Quali sono gli ospiti?
Sarà con noi Giancarlo Caselli.
Perché avete preferito la diretta ad una registrata?
La diretta è più calda e può tenere conto di quello che succede ora per ora. Noi viviamo in un momento molto dinamico sotto questo punto di vista. In pochi giorni è cambiato il governo e il quadro politico. Se noi registrassimo non potremmo stare aderenti alla realtà come invece vogliamo essere. La televisione, poi, è bella in diretta.
La 7 è l’unico polo di informazione libera in Italia?
L’informazione è libera quando sono liberi i giornalisti nella loro testa.
Avresti proposto questa trasmissione ad un altro canale?
Non saprei. Sono estranea al mondo della televisione, lo sto scoprendo adesso e devo dire che lo trovo molto affascinante. La possibilità di poter raccontare la realtà con le immagini, oltre alla parola scritta, è interessante per la sua immediatezza. Ho proposto questa trasmissione a La7 perché la ritengo una televisione aperta a nuove idee, a sperimentazioni. E’ la realtà televisiva più interessante in questo momento in Italia.
Soldi rubati potrebbe diventare una trasmissione a più puntate oppure questi due speciali resteranno un caso isolato?
Questo dipende da La7. Nel mio libro ci sono undici capitoli e per ciascuno di questi capitoli si potrebbero fare almeno uncidi puntate (ride, ndr). E’ talmente vasto questo mondo dell’illegalità che io ho esplorato, che si potrebbe fare una puntata a pagina.
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