Sabrina Ferilli sarà Angela, la protagonista di Rimbocchiamoci le maniche, la nuova fiction Mediaset in otto puntate che andrà in onda su Canale 5 in autunno.
D’altra parte gli ingredienti del romanzo d’appendice che tanto piace al pubblico delle fiction ci sino tutti: dall’amore al tradimento alla tematica sociale.
La storia l’ho voluta fortemente io, l’hanno accettata e affidata al regista Stefano Reali con cui avevo già lavorato anni fa. Solo dopo ho ripensato a L’onorevole Angelina, con una meravigliosa Anna Magnani, ma anche a La califfa con Romy Schneider, storie di donne temerarie che trascinano le altre alla ribellione.
Ha spiegato la Ferilli, entusiasta del suo personaggio intervistata da Repubblica. La fiction racconta la storia della capo cucitrice Angela, madre di tre figli, moglie separata di un marito fedifrago che la ama, che tenta di salvare la fabbrica e il lavoro delle altre colleghe, candidandosi a sindaco del paese.
Io ci tengo a raccontare, a un pubblico che ha come più importante fonte di informazione l’intrattenimento televisivo, il mondo che cambia: soprattutto il mondo delle donne, i diritti, la libertà, il potere delle donne. La nostra televisione, con l’alibi di rivolgersi a tutti, esercita una forma di autocensura non dichiarata, talvolta ipocrita e bigotta, e in questo senso per nulla innocua, che indebolisce, distorce la realtà. Rimbocchiamoci le maniche è anche altro: recupera la provincia italiana e i suoi personaggi che imperavano nel nostro bel cinema del passato: il farmacista, il brigadiere, il dirimpettaio, la portiera, e naturalmente le operaie, con tutte le difficoltà dell’oggi, la chiusura delle fabbriche, la perdita del lavoro, gli intrallazzi politici. Che naturalmente qui non hanno colore, sia Angela che il suo rivale cattivo sono sostenuti da liste civiche.
Continua la Ferilli che indica come padre artistico il grande Marco Ferreri che l’ha diretta in Diario di un vizio, il suo penultimo film.