Presentatore tv (Uno Mattina Estate), conduttore radiofonico (Onorevole Deejay) e autore televisivo (da lunedì scorso è tra le firme di Bontà loro): Pierluigi Diaco si racconta a Cinetivu.
Quest’estate hai condotto Uno Mattina estate. La reputi un’esperienza positiva? La rifaresti?
Assolutamente sì, mi sono molto divertito. E’ stata un’esperienza importante, fa parte di una serie di esperienze che si fanno in un percorso professionale.
Come ti sei trovato con Georgia Luzi?
Benissimo, è stato un rapporto di complicità e di rispetto reciproco.
Prima di conoscerla cosa pensavi di lei?
Poco, perché non avevo gli elementi per giudicarla.
Quale è il momento che ricorderai con più affetto?
Sicuramente la prima riunione in cui ci siamo tutti conosciuti. Quando comincia un’esperienza e devi annusare il clima, devi trovare le chiavi di lettura per entrare in confidenza con il gruppo di lavoro. Quello è sicuramente il momento più allettante di ogni esperienza professionale.
Durante Uno Mattina, il critico Aldo Grasso ha fatto delle dichiarazioni poco carine sul tuo conto. Ti hanno dato fastidio?
Figurati.
Da lunedì scorso sei anche autore di Bontà loro. Che effetto fa lavorare al fianco di Maurizio Costanzo?
E’ un grande privilegio. E’ un’esperienza professionale che aggiunge un altro tassello in più al mio percorso. Poi Maurizio Costanzo è una persona alla quale voglio un gran bene. Lo ritengo un privilegio perché credo che Costanzo non abbia bisogno di autori, è autore di sé stesso. Però c’è un confronto generazionale molto divertente e interessante… spero per entrambi.
Attualmente sei anche in radio con l’Onorevole Deejay su RTL. Se tu dovessi scegliere tra tv e radio cosa sceglieresti?
Non mi troverei mai nella condizione di scegliere, anche perché ho già scelto: io faccio la radio da 15 anni dunque l’ho sempre fatta con, o senza, la tv.
In questi ultimi giorni è nata anche una polemica sui compensi molto alti in Rai. Che idea ti sei fatto?
Francamente non credo di rientrare nella fascia di quelli che prendono di più. Penso che le aziende abbiano l’autonomia di scegliere quanto pagare i conduttori a seconda di quanto valgono e di quanti introiti pubblicitari portano all’azienda. Mi sembra una polemica un po’ patetica.
Hai debuttato in tv ancora minorenne. Che consiglio ti senti di dare a chi vuole seguire la tua strada?
Nessuno (ride, ndr). Nel senso che non sono un buon consigliere. Quello che posso dire è di avere molta tenacia e di imparare che nel mondo della televisione ciò che conta non è solo il talento ma anche il carattere.
Quali sono, secondo te, i pregi e i difetti della tv di oggi?
Un pregio è che la tv è lo strumento più cinico, sofisticato e intrigante che racconta la vita di tutti i giorni. Il difetto è che spesso è fatta di corsa: i programmi vengono messi su di corsa quindi a volte non c’è il tempo di elaborare i pregi di un programma come meriterebbe. Evidentemente, rispetto al passato, c’è anche meno denaro ma metterci su.
Pierluigi Diaco ha un sogno nel cassetto?
Si, ma finchè non esce dal cassetto preferisco non parlarne (ride, ndr).