CineTivu ha intervistato Jane Alexander, conduttrice e inviata della nuova edizione di Mistero, qualche giorno prima della puntata d’esordio, terminata poco fa. Jane ci ha parlato di come si è preparata a questa esperienza, del successo di Mistero, dei suoi colleghi d’avventura e di molto altro.
Quali sono stati i motivi che ti hanno spinta ad accettare la conduzione di Mistero?
Più che altro, sono stati la curiosità e il divertimento, sembrava una cosa divertente da fare e allora mi sono detta: “Perché no?”. In fin dei conti, tornare a fare la presentatrice dopo tanti anni, è una cosa che mi piaceva come idea, a me è sempre piaciuto presentare. Mistero è un programma molto divertente per come è fatto, in realtà è molto cupo e parla di cose strane ma è l’idea di parlare di misteri è divertente.
Hai fatto una preparazione particolare per affrontare questa esperienza? Ti sei informata sul paranormale e sull’ignoto?
No, perché cerco di affrontare tutto senza sapere niente. Preferisco essere, come dire, “vergine” alla situazione perché non mi va di sapere le cose prima.
Quale sarà il tuo ruolo a Mistero? Farai la conduttrice classica o parteciperai attivamente alle inchieste?
Sì, faccio le inchieste, vado in giro, faccio l’inviata e poi in studio presento insieme a Daniele Bossari e Marco Berry e a questa nuova ragazza che stanno cercando e di cui io non so ancora nulla e che sarà una sorpresa per tutti.
Secondo te perché le persone sono molto interessate a questi argomenti?
Perché siamo umani. Perché se tu a me dici: “Non ti dirò mai cosa c’è in questa scatola!”, io morirò dalla voglia di sapere cosa c’è in quella scatola. Nessuno può resistere all’idea di sentire storie strane, di alieni, è un po’ come le favole che ci raccontavano da bambini. L’umanità è curiosa.
Ritorni alla presentazione, dopo tante fiction. C’è una cosa che preferisci tra conduzione e recitazione?
No, affronto entrambe le cose con lo stesso entusiasmo. E se potessi anche condurre un programma in radio, scrivere un libro, ballare, cantare, incidere un disco, fare la mamma, fare un programma di cucina, aprire un ristorante e avere un orto, sarei la persona più felice del mondo!
Tornando a Mistero. Il tuo stile di conduzione sarà attinente al programma o alleggerirai ogni tanto l’atmosfera?
No, mi sono buttata nella situazione Mistero con tutta la sua aria cupa e seria, mettendoci un po’ di recitazione perché secondo me ci sta giusta, fa parte della cosa.
Parlaci dei tuoi colleghi, Daniele Bossari, Marco Berry, Andrea G. Pinketts, Roberta Bruzzone…
Daniele Bossari l’ho conosciuto tanto tempo fa, è un ragazzo molto carino, bello e pulito. Marco Berry, non lo conoscevo, pensavo fosse più caustico e invece è tranquilissimo o forse lo è stato con me perché ispiro molta tranquillità! Pinketts è il personaggio, un personaggio vero, vorrei trascorrere con lui 2 ore a parlare solo per ascoltare ciò che ti può dire, perché ti illuminerà… La criminologa Roberta Bruzzone non la conosco ma l’ho vista in altre occasioni in tv, è molto affascinante, la criminologa “superfiga” è una cosa talmente tanto americana come concetto che è una cosa “fichissima”. Ci stiamo evolvendo.
Tu hai debuttato con programmi leggeri come Zengi, Blind Date. Torneresti a condurri programmi più leggeri di Mistero o addirittura un varietà in prima serata?
Per un varietà in prima serata, forse non sono pronta ma un programma leggero come Zengi (programma di quiz telefonici in onda su La7 nel 2001, ndr) lo rifarei molto volentieri. Parlare per due ore a vanvera in diretta di notte era una cosa che mi si addiceva molto, perché parlavo di un sacco di stupidaggini! Chi è ‘sta pazza che parla della sua vita!?!
Quell’esperienza ti è servita per affrontare la diretta e il pubblico?
Si, la diretta e il pubblico a casa perché quando ho un pubblico vero davanti, mi spavento abbastanza, mentre quando ho una telecamera davanti, io non so mai chi c’è dietro e quante persone ci siano, quindi sono un po’ più tranquilla.
Ritornando a Mistero. Ti è capitato di vedere l’edizione dell’anno scorso? Che ne pensi della conduzione di Raz Degan che ha destato qualche clamore per il suo italiano non proprio perfetto?
Io ho visto alcuni pezzi dell’edizione dell’anno scorso, specie su Youtube. L’anno scorso, tornando a casa stanca, raramente accendevo la tv. Trovo che la polemica su Raz Degan sia stata assurda, è stata fatta una scelta, Raz Degan non parla bene l’italiano ma lo sapevano tutti. E’ inutile che diciamo quanto ci piace Raz Degan e poi non parla italiano. Mica è italiano! Sono polemiche inutili ma alla gente piace farle. Famoli parlà!
L’esperienza lavorativa che ti ha dato maggiori soddisfazioni?
Non ce n’è stata una che mi dato particolari soddisfazioni. Dirò una cosa banale ma la sola esperienza che mi dà soddisfazione è quella di essere mamma, è la cosa che mi piace più di tutti. Recitare è bellissimo, presentare è bellissimo, lavorare in tv è fico, essere intervistati è bello, avere vestiti belli che tanto poi restituisci è bello però mio figlio Damiano è una meraviglia e lo amo più di ogni cosa al mondo.
Parlaci del tuo ultimo progetto, la fiction Kammerspiel di Lamberto Bava?
Credo si chiamerà Ostaggi, all’inizio il titolo era Kammerspiel. In questo film tv farò la mamma, finalmente! Questo significa che sono invecchiata, perché per darti ruoli da mamma significa che hai una certa età. Evidentemente, non mi reputano più la bomba sexy che ero una volta, ma sono contenta di fare un ruolo così!
E’ un personaggio buono o cattivo?
Vi toccherà vederlo! Ma se sarò una mamma, di sicuro non sarà un personaggio cattivo.