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Master Chef, Bruno Barbieri a Cinetivù: “Io, Cracco e Bastianich saremo i giudici anche della seconda edizione”

 Ieri sera su Cielo è andato in onda  il primo dei due speciali di Master Chef (il secondo speciale andrà in onda il 28 dicembre). Per l’occasione abbiamo intervistato Bruno Barbieri, uno dei tre giudici del programma culinario che in poco tempo è diventato un cult.

Ciao Bruno. Quando ti hanno proposto Master Chef immaginavi un così grande successo?

Immaginavo il successo perché era un programma spettacolare che io avevo già visto. Naturalmente avevamo guardato i vari format, sia quello americano che australiano, che francese… insomma non avremmo mai immaginato che saremmo diventati come una finale di calcio, cioè tutti al bar della bocciofila il mercoledì sera a guardare Master Chef. Questa è stata una roba da delirio totale. Questa è l’Italia. L’Italia che ha bisogno di cose nuove, non ha bisogno solo di Porta a Porta.

Luisa Cuozzo ha dichiarato che tra i giudici tu eri il più umano. È vero?

Direi di no. Io ero il più “stronzo”. Comunque ognuno di noi ha il proprio carattere, ognuno di noi aveva il proprio ruolo all’interno di Master Chef. Io com’ero a Master Chef sono nella vita. Mi rendo conto che noi avevamo una grandissima responsabilità, cioè quella di provare il primo Master Chef italiano, dare la possibilità di vincere un premio in denaro molto elevato, quello di trovare il Master Chef che scriverà il suo primo libro di ricette. Era un impegno importante, ma nessuno dei tre era cattivo. La cattiveria è un’altra cosa. Abbiamo lavorato con grandissima professionalità. Noi siamo stati giudicati per più di trent’anni nella nostra carriera, quindi quando dicevo un “no” o un “sì” mi mettevo anche dall’altra parte. Tante volte a malincuore ho dovuto dire no, ma alla fine vince uno solo.

Quindi non calcavate un po’ la mano durante gli assaggi?

No. La grandezza di questo programma è questa: è un programma vero. È fatto davvero con onestà, poi a volte ci sta che qualcuno ti fa incazzare ma questo succede anche nella vita. Anche l’amministratore della Fiat ogni tanto si incazza con gli operai. Non abbiamo mai calcato la mano. Poi ogni tanto un po’ di show ci sta, ma lo show ci sta dappertutto.

Ci sarà una seconda edizione di Master Chef?

Noi abbiamo un opzione su quello che è Master Chef 2 La vendetta. La vendetta l’ho aggiunta io (scherza ndr). Però questo non tocca a noi, ci sono i vertici di Cielo, i vertici di Sky, i vertici di Magnolia che decideranno questo. Sarebbe bizzarro non farlo. È un programma che è andato talmente bene che non farlo sarebbe davvero da sciocchi. Quindi credo che ci sarà la seconda edizione. Mettiamo sempre il forse.

Comunque voi giudici di sicuro ci sarete.

Squadra che vince non si cambia. È andato talmente bene perché cambiare i giudici? Certamente noi non vorremmo come La prova del cuoco con la Clerici da 12 stagioni. Faremo delle altre cose. Ma sicuro la prossima edizione di Master Chef sarà con noi. Se ci sarà.

Quali programmi di cucina segui più volentieri?

I programmi di cucina mi piacciono molto, sarebbe stupido fare dei nomi. Alla fine la Parodi va bene perché lancia un messaggio alle signore che cucina a casa tutti i giorni, la Clerici va bene, ma anche i programmi stranieri di food street che fanno all’estero. I programmi di cucina vanno bene tutti. Poi lanciano un messaggio importante a tutti quanti noi. Ci hanno fatto conoscere il nostro paese con tanti prodotti. Ben vengano.

Sei stato contattato per la versione italiana di Hell’s Kitchen ma poi se n’è fatto più nulla. Dopo il successo di Master Chef credi che si possa ritornare a parlare della versione italiana di questo programma?

Non lo so. Do ragione a chi decise di non fare questa operazione. Noi abbiamo una storia gastronomicoa, ma non abbiamo Gordon Ramsey. Lui è più un grande attore che un grande chef, quindi credo che questo ruolo tocchi a lui e morirà con lui.

Devo dire che per molti aspetti non avete nulla di meno in confronto a Gordon Ramsey.

Guarda, Master Chef è stata una roba che ci ha colto anche a noi un po’ di sorpresa. È stato un format molto impegnativo, dove abbiamo girato per moltissimi mesi e per moltissime ore. Una delle cose che mi sono piaciute di più sono state le esterne. Le esterne hanno dato quella verità che il programma richiedeva. E poi la grande magia degli autori, che non finirò mai di ringraziare, e di Magnolia è stata quella di: mettere insieme tre giudici con dei caratteri fortissimi e di scegliere di non mettere un conduttore come hanno fatto in altri posti. Noi ci siamo presi delle grandissime responsabilità che non sono state dettate da nulla. Quando ho firmato il contratto ho detto “ok. Però nessuno deve decidere per me se devo dire sì o devo dire no”. Questo è stato assolutamente fatto.

In molti credono che la vittoria di Spyros sia stata immeritata. Cosa ne pensi?

Assolutamente no. Spyros è stato un ragazzo molto simpatico, molto bravo, il ragazzo della porta accanto. Facciamo un passo indietro, questi ragazzi non sono degli chef. Sono persone che cucinano a casa. Poi c’è chi cucina meglio e chi cucina peggio. Spyros è stato molto attento, è partito in sordina ed è stato l’unico che ha fatto il programma senza pensare di stare in televisione. Molti sono arrivati a metà del programma e hanno cominciato a pensare che erano diventati dei divi della televisione. Questo gli ha portati al massacro e uscire da Master Chef. Spyros poi ha fatto una grandissima crescita. Io sono stato uno dei primi a credere in Spyros, quando mi fece il tortino al miglio gli dissi che il miglio lo do ai canarini. Avevo capito che dentro a questo ragazzo c’era un perché. Non dimentichiamoci che lui ha vinto la prova con Scabin, con uno dei più grandi cuochi d’Europa, se non del mondo. Perché non l’ha vinta Luisa? Luisa pensava fin dal primo giorno di vincere, ma tante volte la presunzione è un dazio e lei l’ha pagato. Poi ha avuto questo incidente nella finale. Ma queste sono cose che posso accadere in una cucina. Comunque Spyros se l’è meritata tutta.

Rinunceresti alla cucina per dedicarti definitivamente alla tv?

Direi di no. Sarei un pazzo. La televisione è il mio divertimento. Un sogno nella vita ce l’avrei, te lo posso dire?

Certo.

Mi piacerebbe fare un film a Los Angeles, magari con Johnny Depp.

È una cosa da poco.

Ai sogni nel cassetto prima o poi ci si arriva. Basta impegnarsi. Ad esempio non avrei mai immaginato di arrivare a prendere 7 stelle Michelin, però l’ho fatto.

Hai ricevuto delle proposte dalla tv.

Sì, però ti posso dire che nei miei pensieri c’è solo Master Chef. È un po’ come un mio figlio.

Ti ringrazio per la tua disponibilità.

Grazie a te e buon Natale!

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