Come annunciato ieri, ecco la seconda parte dell’intervista a Metis di Meo su Lezioni di Bon (Rai 5) e il suo lavoro televisivo, dietro e davanti le quinte. Con bon ton, Metis di Meo risponde oggi a qualche critica sul suo programma…
Per leggere la prima parte dell’intervista a Metis di Meo cliccate qui, poi continuate a scoprire il resto…
Pubblico o privato che sia, quale è il complimento, il commento o l’augurio che più ti ha commosso?
Una ragazza mi ha scritto una lunga email dicendomi che era costretta a casa per un periodo di malattia. Da quando aveva visto per caso il programma si era commossa, era il suo sogno sin da bambina, tutto quello che la nonna le insegnava nei loro sporadici incontri, lei cercava di mantenerlo a mente e scriverlo, come delle piccole lezioni di stile che ora finalmente vedeva in video. La cultura popolare, la tradizione e l’educazione erano tutt’uno in volto, che nonostante l’età, trasmetteva sicurezza ed affetto come la sua nonna. Alla fine ha commosso anche me, mi ha riempito di gioia.
Avrai letto le recensioni di Lezioni di bon ton. Stabilito che non si può piacere a tutti, come hai reagito alla critica feroce su un sito di televisione?
Bisogna fare una distinzione: a volte le critiche le prendo come dei veri e propri complimenti, se sono corrette e costruttive le ascolto e ne faccio tesoro.
Ad esempio dire che neanche Oprah farebbe tanto non è altro che un complimento, oppure sentire che alcune tematiche non erano state approfondite ed interessavano più di altre, quando al montaggio abbiamo dovuto fare dei grandi e frettolosi tagli, mi ha fatto riflettere.
Di solito rispondo e mi confronto se necessario.
Ho notato che il confronto a molti non fa piacere, si sentono padroni del loro sito e liberi di poter insinuare qualsiasi cosa e giudicare tutto senza basi o informazioni necessarie, senza che nessuno possa controbattere.
Se poi le critiche vengono scritte da chi intende il proprio lavoro come una fucina di ingiurie e accuse personali senza fondamenta per chiunque abbia di fronte, non penso che meriti neanche risposta.
Molti criticano tutto e tutti per continua frustrazione, non c’è mai nulla di positivo nelle loro parole.
Alcuni hanno criticato le particolari scelte stilistiche, alcuni approcci ; ben venga non si può piacere a tutti come dicevi giustamente tu, io sono per la sperimentazione, si prova e si tenta sempre qualcosa di diverso, e chi sperimenta corre in continuazione il rischio di essere criticato.
È un indole che ho da sempre, così ho imparato in fretta ad essere abituata alla critica : quella inutile non arriva neanche al mio orecchio, quella utile la preservo come il migliore dei consigli.
Quando invece si accusa con grande ignoranza non c’è bisogno di rispondere.
In primis il mio curriculum vitae è pubblico in rete, lo si può leggere superficialmente perché forse è molto lungo e noioso, ma un esperto di televisione non potrà non cogliere quanti programmi, quanta gavetta, in format, reti, produzioni e con personaggi così diversi fra loro ci sia in quelle pagine.
Guarda, posso farti qualche esempio di cattiva informazione se vuoi, tanto per farti capire il calibro delle incomprensioni alle quali tutti danno adito in automatico in rete.
Ad esempio, una delle affermazioni che ho letto spesso è che io avrei sostituito all’improvviso una certa Marvi de Angelis a Ballando con le Stelle, si sono chiesti chi fosse secondo te prima di divulgare una tale informazione? Era semplicemente la mia agente, che ovviamente non aveva alcun interesse personale se non che rappresentarmi in quel momento. Aveva siglato a nome mio un documento, che fra l’altro è Metis Marvi Di Meo, con il suo soprannome, Marvi, ovvero Maria Vittoria. Doppio misunderstanding riportato da molti senza un minimo di analisi dei fatti, bastava rifletterci prima di trascriverlo e si sarebbero accorti dell’errore ed invece hanno scritto articoli fantasmagorici!
Altro esempio di cattiva informazione è riportare, ma non del tutto, delle informazioni errate che, come intuisce illuminato l’autore, sono state vittima di querela in quanto se ti accusano di essere stata con persone in posti dove tu non sei mai stata credo che una querela sia d’obbligo. E loro, non avendo basi, cancellano ma accennano. Evidenti cattiverie alle quali non è bon ton rispondere, se non per vie legali.
Oppure grande gaffes è dire che sono terribili i testi dei lanci quando sono tutte citazioni dei grandi autori degli ultimi secoli, o che i nostri esperti siano solo dei sedicenti tali quando nel loro campo sono leader fra pubblicazioni, esperienze e back ground. Certe scelte, come il tempo lento dei lanci od i riassunti combacia con delle richieste specifiche della rete, ad esempio.
Potrei farne una miriade di esempi, ma credo che questi bastano ed avanzano, per farti capire a che ci si aspetta di tutto, dalla più subdola delle lodi alla più costruttiva e sincera delle critiche e viceversa. Il dispiacere sta nei giudizi affrettati ed insensati, nella cattiva e nell’errata informazione, nelle pagine di riempimento e nelle parole fuori luogo… e qui non si tratta di gusti, ma di vera e propria mancanza di Bon Ton!