Da due settimane su Real Time è partita la nuova edizione di Ma come ti vesti (ogni mercoledì alle 21.10). Anche in questa quinta serie i protagonisti indiscussi sono Enzo Miccio e Carla Gozzi, gli esperti di stile diventati ormai dei punti di riferimento per le donne italiane. Abbiamo intervistato Enzo Miccio, ecco cosa ci ha detto:
Cosa ci dobbiamo aspettare in questa edizione di Ma come ti vesti?
Alla base tanto divertimento. Perché è un programma che ha una sua chiave sicuramente scanzonata, di grande umorismo e di grande divertimento. Anche se con questa filosofia e con questi presupposti cerchiamo di far passare un messaggio molto chiaro e cerchiamo di combattere il cattivo gusto.
C’è un capo di abbigliamento o un accessorio che non può mancare negli armadi delle donne italiane?
Se vogliamo essere banali sicuramente il tubino nero classico, credo che sia il capo più duttile per eccellenza. Poi, naturalmente, tutto questo va personalizzato in base alla silhouette di ogni persona perché dipende sicuramente da quanto sei alta e da quanto pesi per poter ben capire quali sono i capi più adatti alla tua fisicità. Il classico rimane sempre il tubino nero, se non è un tubino e comunque un abitino che al di là della conformazione fisica poi l’abito intero aiuti un po’ tutte.
C’è qualche personaggio famoso che avrebbe bisogno di Ma come ti vesti?
Direi diversi.
Qualche nome?
No, diciamo che più di una volta in modo ironico e scherzoso abbiamo pensato a un Ma come ti vesti vip però vogliamo rimanere tra virgolette “popolari”, vogliamo cercare di portare il buon gusto alle persone che ci seguono con affetto e che con pochi trucchi, senza investire troppo, possono cambiare il loro aspetto e il loro look. Vogliamo parale di lusso accessibile, lusso popolare e il buon gusto alla portata di tutti. Per questo rimaniamo nel nostro format. Sicuramente, come dicevo prima, ci sono tanti del mondo dello spettacolo che avrebbero bisogno di una rispolveratina.
Dopo i vostri consigli, siete sicuri che le persone imparano a vestirsi bene?
Diciamo che alcune, soprattutto nella scorsa edizione, le abbiamo monitorate per un po’ di tempo proprio per vedere se questo cambiamento è entrato veramente nelle vene oppure no, cosa che molto spesso può essere davvero un’impresa ambiziosa. Devo dire che abbiamo avuto un ottimo riscontro, più del 90% delle persone che avevamo trasformato si è ripresentata nel Best of delle scorse edizioni, erano, non dico rimaste identiche, ma avevano tenuto conto dei nostri consigli.
Parliamo di matrimoni. Quali sono gli errori più comuni fatti dalle spose?
Più di errori possiamo parlare di intenzioni perche generalmente nel momento in cui si parla dell’organizzazione di un matrimonio si tende a strafare. Per al vita di tante persone il matrimonio è l’evento con la E maiuscola, se non l’unico evento della loro vita quindi si investe tantissimo dal punto di vista emozionale e non solo economico. Si tende sempre ad intraprendere la via dell’eccesso, del too much, e quindi il mio consiglio è cercare di far si che l’evento sia importante, molto ben organizzato e scenograficamente appagante ma cercando di mantenere la linea della sobrietà, cosa che nel mondo della sposa purtroppo spesso viene dimenticata.
Una donna o un uomo a cui bisognerebbe ispirarsi per la classe e lo stile?
Diciamo che io mi ispiro sempre alle nostre icone del passato che hanno riempito pagine di giornali e libri. Se vogliamo parlare di oggi, una donna che mi piace veramente tanto è Rania di Giordania, ha uno charme senza tempo, è sempre misurata, elegante. Elegante non per gli abiti che indossa, elegante per come indossa gli abiti che è una cosa diversa secondo me.
Ultima domanda. Cosa risponde a chi la paragona ad Alfonso Signorini?
Non mi sembra neanche il caso di parlare di questa cosa, probabilmente è perché abbiamo la stessa pettinatura, ecco questo è quello che mi viene da dire nell’immediato. Per il resto io ad Alfonso lo conosco troppo poco per poter permettermi dei paragoni, è un professionista che rispetto, che ammiro, ma abbiamo degli ambiti professionali nei quali agiamo molto diversi. Lui è un giornalista e uno scrittore, io mi occupo di organizzare eventi e lavoro nel campo della moda, quindi arriviamo da ambiti piuttosto differenti. C’è da dire che confronto una grande stima nei suoi confronti e soprattutto per la sua grande cultura.