E’ sicuramente tra i volti comici più amati di Colorado. Marco Bazzoni, conosciuto dal grande pubblico per il suo alter ego multimediale Baz, ci ha raccontato la sua vita d’attore brillante tra teatro e piccolo schermo con la solita ironia che contraddistingue i suoi ruoli tv.
Ciao Marco! Come nascono i tuoi personaggi?
Gianni Cyano e Baz e tutto ciò che faccio a teatro sono semplicemente parodie incongruenti che trovo nella società come nel mondo della politica, musica e televisione. Cerco di rendere comico ciò che “mi dà fastidio” dei giorni nostri.
Quanto di te metti in scena?
Moltissimo. In un monologo c’è tanto della mia esperienza di vita. Praticamente Baz è me da piccolino.
Immaginavi che che Baz avesse un così grosso successo tra il pubblico?
Prima di arrivare in televisione, avevo avuto già un buon riscontro tra il pubblico del teatro. Speravo di trovare una buona vetrina per farmi conoscere anche in tv e Colorado lo è stato.
Dal 2007 sei uno delle colonne portanti di Colorado che domenica 31 ottobre ha tagliato quota 100 puntate: come hai festeggiato questo speciale compleanno?
In realtà è una cosa che non sapevo. L’ho scoperto nel corso della registrazione. Tutto è stato molto bello perchè è coinciso con la festa di Halloween. La puntata speciale ha ottenuto il 15,48 di share, uno straordinario traguardo per Italia 1.
Negli ultimi due anni ti sei cimentato anche in monologhi comici, ne sentivi la mancanza?
Chi è abituato a vedermi dal vivo sa che c’è tanto altro oltre Baz. Il pubblico televisivo va abituato pian piano. Un progetto ambizioso che, però, sta ottenendo un buon successo.
Rossella Brescia e Nicola Savino si sono dimostrati due ottime spalle nei tuoi sketch?
Con Rossella ci incrociamo poco sul palco e indubbiamente meno rispetto allo scorso anno quando interpretava la versione femminile di Baz. Con Nicola il rapporto cresce in complicità come d’altronde mi sono trovato benissimo con Beppe (Braida ndr) nei suoi tre anni di Colorado.
Si vocifera di un passaggio di Colorado da Italia 1 a Canale 5. Ti senti pronto per una platea più vasta?
Ne sarei contento. Naturalmente dobbiamo attrezzarci. Non temo il confronto con Zelig perchè abbiamo due target diversi. Non mi dispiacerebbe un avvicendamento di due programmi comici sulla rete ammiraglia nel segno della continuità.
Alterni con successo la tv al teatro (ottenendo importanti riconoscimenti) in che ambito ti senti più a tuo agio?
Sicuramente sul palco di un teatro. Il teatro è la forma massima d’espressione per un artista. Non c’è alcun tipo di censura. C’è subito il confronto con il pubblico ed anche feedback immediati.
Nella tua biografia non ufficiale ho letto che sei anche un bravo ballerino di breakdance, non è vero?
Un pochino (ride ndr). Nel corso degli anni, ho imparato a muovermi in maniera più sciolta e cimentarmi in qualche passo, studiato qua e là con dei coreografi, che metto in scena nei miei spettacoli teatrali.
Come altri grandi della nostra televisione arrivi dai villaggi turistici. Consiglieresti questo tipo di gavetta a chi vuol fare il tuo mestiere?
Si ma non basta. E’ soltanto una cartuccia di tutta la cartucciera. Bisogna scrivere, impararare ad improvvisare col pubblico. Indubbiamente i villaggi turistici possono essere una buona palestra per smaliziarsi.
Come chiuderebbe Baz l’intervista?
Si metterebbe in carica per la prossima intervista (ride ndr).