Alessandro Siani comincia il 2015 in bellezza: in soli quattro giorni il suo nuovo film, Si accettano miracoli, sta praticamente sbancando il botteghino superando i cinque milioni di incasso in soli tre giorni. Ma qual è il segreto del suo successo?
Lo spiega il regista-attore napoletano in un’intervista rilasciata a La Repubblica.
Volevo fare una favola per famiglie e unire nonni e nipoti e mi pare che stia succedendo. È una commedia “cuorale”, nel senso di emozionale. Senza pretese, cercando la tenerezza, la risata senza parolacce. Con un’ambientazione senza tempo, abbiamo messo insieme attori che hanno lavorato con Eduardo De Filippo a bambini alla prima esperienza. E poi c’è la bravura di Fabio De Luigi e musiche a cui abbiamo lavorato per sei mesi.
Ha detto Siani che accetta anche lo snobismo della critica.
Rispetto i giudizi, ma sottolineo il nostro tentativo di fare una cosa di qualità. E che di un film va anche considerato il fatto che funziona in sala. Poi le critiche le leggo e le assorbo.
I suoi punti di riferimento? Eduardo, Totò, Troisi.
Appartengono al dna di noi napoletani. Di Troisi c’è sempre la forza del sentimento. Di Eduardo c’è la drammaturgia, lui partiva sempre da una sensazione forte. E poi c’è l’improvvisazione alla Totò. Ma stavolta ho guardato anche al cinema di Frank Capra.