Pippo Baudo ha rilasciato una intervista clamorosa a Il fatto quotidiano, nella quale ha criticato aspramente la Rai e ha raccontato la “più grande umiliazione della mia vita“. Che si è consumata pochi giorni fa, prima che lo storico conduttore tv partisse in vacanza a Torre delle Stelle, in Sardegna:
Qualche giorno fa ho vissuto la più grande umiliazione della mia vita. Mi sono presentato negli uffici di Viale Mazzini col mio badge, ma non sono riuscito a entrare perchè la macchinetta non lo riconosceva. C’erano gli uscieri, nessuno m’ha aiutato: ho rimesso il badge in tasca e me ne sono andato.
Il Pippo Nazionale, reduce dal fallimentare programma dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia, al fianco di Bruno Vespa, ha argomentato le sue critiche rivolte alla tv pubblica. In particolare ha sottolineato come il problema fondamentale della televisione sta nel fatto che essa non è più in grado di creare format ma solo di importarli dall’estero. A differenza di quello che accadeva un tempo:
Se penso che alla Rai oggi ci sono i cosiddetti adattatori invece degli autori, mi sento davvero morire. Una volta lo sa come facevamo? Riunioni dalla mattina alla sera. Stavamo lì giorno e notte a pensare, litigare, trovare idee, modificarle fino a quando non eravamo tutti convinti. Adesso comprano un programmino già fatto e arrivederci a tutti.
Baudo non ha usato mezzi termini, tirando in ballo implicitamente Antonella Clerici e non solo, e ha definito la Rai
una noia mortale. Non ne posso più di gente che cucina, che mangia, che vince un sacco di soldi solo per un colpo di fortuna, bambini che cantano come allo Zecchino d’Oro ma con testi d’amore e ammiccamenti disgustosi. Giuro che se quest’estate fanno passare un’altra volta la Principessa Sissi spacco la tv.
Il conduttore siciliano, il quale probabilmente, distratto (buon per la sua tv!), non ha notato che Sissi è già stato mandato in onda su Raiuno il 16 luglio scorso, elenca cosa non sopporta della tv:
Tutti i programmi di morti ammazzati, sangue, mistero. Sara, Yara, Melania. Basta.
Poi arriva il turno di quello che apprezza del piccolo schermo:
Guardo volentieri i telegiornali, anche perchè almeno lì si può scegliere. E vedere che quando c’è una testa che funziona, i soldi non sono tutto: Mentana fa un gran bel lavoro con poco e niente. Chiaramente serve almeno la libertà di fare quel che si pensa sia giusto, e questo in Rai forse è diventato impossibile. La storia di Santoro e Saviano dice molto.
Baudo quindi ha raccontato un episodio che dimostra come già più di trent’anni fa la politica mangiasse la Rai:
Nel 1978 facevo Domenica In (…) Nel programma presentavo anche dei libri, e c’era un ottimo riscontro sulle vendite dei titoli di cui si parlava. Allora mi chiamarono in direzione e mi dissero: ‘Basta, sta cosa vale troppo, non puoi più farla come ti pare a te’. Praticamente dovevo accettare di spartire lo spazio tra le varie case editrici, come da indicazioni superiori. Così ho mollato tutto e mi sono messo a fare Fantastico.
Infine il giudizio più netto è riservato al programma in access prime time di Raiuno, Da Da Da:
Quello è il peggio in assoluto. E’ la morfina, è la droga per la gente che ha più di cinquant’anni e si sente meglio a rivedere le immagini in bianco e nero mentre i giovani pensano che YouTube sia l’unica soluzione.