Zelig, che anche ieri sera ha vinto la sfida degli ascolti del martedì con quasi sei milioni di spettatori (5.911.000 e 24,03% di share), è stato analizzato prima dell’inizio della nuova stagione da Aldo Grasso: il critico del Corriere nell’articolo Zelig, la risata piegata al business parla del programma comico di Canale 5 come di un’efficace azienda della risata:
Confesso che l’aspetto che più mi affascina di «Zelig» non è quello comico ma quello imprenditoriale. Mediaset ha tirato fuori la vera anima di Gino&Michele e Giancarlo Bozzo. Hanno messo su un’industria coi fiocchi, da apprezzare in tempo di crisi. Producono risate. E i comici, si sa, sono come il buon vino, vanno ad annate. Però, ogni tanto, è sufficiente lanciare un Checco Zalone e l’impresa è salva.
Tra le note positive dell’industria Zelig ci sono Claudio Biso, Vanessa Incontrada e la miscela esatta tra comicità settentrionale e l’omaggio al sud, ma soprattutto l’insieme:
In «Zelig» non è il singolo comico che strappa la risata (succede anche questo), è la bottega che fa spettacolo, è il brand. Quella bottega e quel marchio che si traducono nel programma, ma anche in serate teatrali, libri, partecipazioni, sagre. Quella bottega e quel marchio che fanno da cuscinetto anche ai meno dotati … Aver piegato la risata al business, averle tolto l’aura di gratuità, questa la vera invenzione di «Zelig».
Ecco spiegato il successo di Zelig…