Sabina Guzzanti è pronta a tornare in televisione. Un due tre stella è lo show in onda da mercoledì 14 marzo su La7, in prima serata, che segna a nove anni dalla censura di Raiot la rentrée televisiva della comica romana. Otto puntate in onda dagli Studios di via Tiburtina. Tanti i personaggi che animeranno il mercoledì sera di La7, tra i quali Barbara Palombelli, Lucia Annunziata. E non solo:
Tornerà anche Moana, parlerà dal paradiso. Ormai beata, dispenserà perle di erotica saggezza da un’altalena di fiori tra le nuvole.
L’attrice ha spiegato:
Non sarà un Sabina Guzzanti Show. Ci sarà una fiction in otto puntate, La Banca della Magliana, con gli attori di Romanzo criminale impegnati nella parodia. Ci saranno anche Nino Frassica, che ho sempre trovato un comico formidabile, mia sorella Caterina e giovani attori che ho scovato nei teatri occupati.
Vietato interrompere, vietato divagare dal tema, niente comizi elettorali o spot pubblicitari. Abbiamo già incassato un sacco di no. Meglio così, i politici sono spesso impreparati. Sulla democrazia mi piacerebbe far parlare D’Alema, che ha già detto no. Eventualmente lo farò io, che mi viene anche bene. Ci saranno personaggi nuovi, uno in particolare che ho messo a punto quando pensavo di andarmene dall’Italia….
La Guzzanti infatti ha svelato di aver ricevuto un offerta dagli States, poi rifiutata:
Perché in fondo ho uno spirito patriottico. Ma c’è stato un momento in cui stavo per trasferirmi, e avevo preparato un personaggio da presentare in uno di quei Comedy Club newyorkesi, una presa in giro degli americani. La tentazione di scomparire c’è sempre. Il sistema mediatico di fare politica alimenta calunnie, insulti infondati, campagne denigratorie: questo per chi non fa politica è pesante. Sono una persona normale, non mi fa certo piacere leggere che sono una pazza isterica indemoniata. E’ una violenza, imparare a conviverci e reagire non è facile.
In merito alla conseguenza sulla satira dell’assenza di Berlusconi, la Guzzanti è decisa:
Su di lui ho detto tutto quello che si poteva dire. Per anni abbiamo commentato le sue affermazioni violente, assurde e false; altro che satira, il nostro lavoro si era ridotto a spalare m…
La Guzzanti ha annunciato che nello spettacolo sarà preso di mira anche il governo Monti. E a proposito del contratto con La 7 e dei limiti della censura:
La guerra non è finita. Mica è stato facile avere un contratto con La 7 che garantisse alla satira i diritti umani, per così dire; mostrare i testi con quindici giorni di anticipo, controllo sulle prove… tutte clausole per me inaccettabili che ho faticato non poco a stralciare.
Infine, il confine tra satira e politica, che la comica è stata accusata di aver travalicato spesso:
Le due cose sono sempre rimaste divise. Se vado a una manifestazione non mi sento in dovere di far ridere. La piazza è stato il luogo dove io come cittadina cosciente di una situazione allarmante ho espresso il mio pensiero. Il senso della democrazia è la partecipazione, non solo mettere la croce su un nome che non hai neanche scelto. Tutti hanno il diritto di parlare e di fare politica, anche quelli che fanno satira. A me viene più facile e spontaneo che ad altri.
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