Gianni Morandi, pronto per presentare il suo secondo Festival di Sanremo consecutivo, ha rilasciato una lunga intervista a Il Giornale. Il cantante e presentatore ha parlato della kermesse sanremese a tutto tondo: da se stesso fino ai cantanti in gara, dallo share fino alle immancabili domande su Adriano Celentano.
Il Giornale stuzzica Morandi e gli chiede se non stia correndo il rischio di diventare un presentatore “alla Pippo Baudo”:
L’ho detto io per primo ma era solo una battuta. Chissà magari l’anno prossimo torno a Sanremo ma come cantante in gara.
Gianni Morandi conferma la diffidenza di buona parte degli artisti italiani nei confronti del Festival:
Per venire al Festival c’è bisogno della canzone giusta ma c’è una cosa che mi dispiace di più. Ci sono grandi artisti che devono tutto a Sanremo ma non vogliono minimamente tornarci.
Capitolo Celentano: Gianni Morandi è impaziente di vedere il Molleggiato all’opera:
Non vedo l’ora. E’ il più grande, l’originale. Io sono il suo primo fan. Gli piace confondere le carte. Prima mi dice: “Sai farò questo”. Poi il giorno dopo mi dice tutt’altro. Qualsiasi cosa abbia in testa, sono sicuro che sarà una sorpresa. E ci permetterà di fare una riflessione nuova.
Riguardo alla musica, Gianni Morandi vorrebbe un nuovo successo commerciale:
Dopo un anno, gli album dei Modà e di Gualazzi sono ancora in classifica. Ci piacerebbe ripetere un altro exploit così. Le 14 canzoni in gara sono le migliori. Se funzionassero in classifica, Sanremo confermerebbe la sua capacità di rivalutare la discografia.
Morandi, infine, non è preoccupato per gli ascolti e a chi gli ricorda i risultati pazzeschi ottenuti da Fiorello, risponde:
Lo share di Sanremo va confrontato solo con le precedenti edizioni. Fiorello ha fatto uno spettacolo straordinario ma Sanremo combatte solo contro se stesso: è una gara che va avanti da 62 anni.
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