E’ una delle presenze femminili più attese della sessantaduesima edizione di Sanremo. Geppi Cucciari è pronta a calcare il palco dell’Ariston nella serata finale del Festival che ospiterà anche i Cranberries (Fonte Repubblica):
Secondo lei devono cantare con loro in lingua sarda? Sono a disposizione di Gianni Morandi nel rispetto della mia inclinazione naturale, che come è noto non è il canto. Non so ancora cosa indosserò, da quando hanno annunciato la mia presenza a Sanremo mi chiedono solo: come ti vestirai? Faccio un programma quotidiano: ho il mio bel da fare, non sono ossessionata dal guardaroba.
Impegnata, dal lunedì al venerdì, con G day, la Cucciari è soddisfatta della promozione sul campo riservatole dai dirigenti de La7 (partenza del suo show alle 19 in netta contrapposizione ai game show di Canale 5 e Raiuno)
G day compie un anno e La7 ha deciso di festeggiare allungando l’appuntamento. Ci prendiamo il lusso di cambiare grazie alla grande libertà che ci dà la rete. Andiamo ogni giorno in diretta, ci vuole anche un buon 20% di follia. Non puoi controllare tutto, la mia follia è che ci provo. Tentiamo di fare qualcosa di diverso nell’orario dei quiz e telefilm.
Nessuna crisi all’orizzonte per il terzo polo della tv generalista:
C’è stato un momento in cui, per molte persone, La7 ha rappresentato un’alternativa reale vissuta dal pubblico inteso come cittadini e non spettatori. Ha garantito intrattenimento, informazione e satira. Ora che il clima è più sereno la gente non sente più l’emergenza civile. La qualità non è in discussione, Serena Dandini è una grande professionista e crescerà. Il nostro vero incubo è l’ispettore Barnaby, lo voglio morto. Quell’uomo affossa il mio gruppo di lavoro e quello della Dandini. Ma La7 è unica. Uno come Gad Lerner, che ha ospiti che non conoscono nemmeno i parenti più stretti, fa il 5% di share affrontando temi che nessuno affronta. Siamo la vera alternativa.
Geppi ha spiegato il reale motivo dell’abbandono di Zelig:
Devo tutto a Zelig, a Gino e Michele, non ho mai litigato con loro. Ma non piaceva l’immagine che mi si stava appiccicando addosso, una Bridget Jones incattivita, non volevo essere per sempre la trentenne single. Un comico non è tutto quello che fa. Ho pensato che certe cose le fai, le rifai e poi devi farne altre. Lasciato Zelig non sapevo dove sarei andata, poi è arrivata La7.
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